giovedì 12 febbraio 2009

Mamma quando ho smesso di giocare


"Mamma mi sai dire quando sono diventata grande? - Ti ricordi quando ho cominciato a camminare? Quando ho smesso di aver paura della notte? Ti ricordi quando ho cominciato io ad asciugare le tue lacrime e quando io ho cominciato a dare forza a te? Mi sai dire quando il tuo abbraccio non mi bastava più per proteggermi dalle brutture della vita? -
Mamma mi sai dire quando ho smesso di credere alla bontà delle persone, quando l’amore ha cominciato a ferirmi? Perché guardando il cielo e il sole non sempre la gioia era nei miei occhi? ...I miei occhi….Quando sonno diventati tristi?
Mamma quando ho smesso di giocare? Quando ho scoperto la solitudine? A cadere e a piangere senza lacrime e strilli, soffocando il dolore nello stomaco, tanto da farmi più male di un pugno sferrato?
Mamma quando sono cresciuta?
Mamma perché non mi fanno più compagnia le mie bambole? Mamma perché ho un mostro che cresce in me giorno dopo giorno - a volte silente a volte furioso? Io non ho paura mamma, il mostro è parte di me, ma non voglio che ferisca anche te..
Mamma giochi ancora con me?" -
"Si tesoro mio, giocherò sempre con te" -
"Mamma quando sono diventata grande? -
" Bimba mia, non so quando sei diventata grande! Ma so che non smetterai mai di crescere e so che mai invecchierai. Tesoro mio, il tuo cuore è troppo luminoso e veloce per fermarsi e affievolirsi. Diventerai ancora più grande, ma non aver paura perché io sarò con te e diventerò più grande di te per accoglierti sempre. Io non lo so perché sei cresciuta, ma vieni, sali sulle mie gambe e giochiamo ancora insieme "

sabato 7 febbraio 2009

Rispetto, solo rispetto

Non serve condividere la scelta della famiglia. Basta rispettarla. Se non lo si fa, il futuro potrebbe riservarci di peggio (…) L’integralismo è un errore anche quando non è islamico dichiara Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte(Vanity Fair,5/2009)

Non è mia intenzione commentare e giudicare la vicenda di Eluana, posso solo rispettarla, posso solo vagamente immaginare quanta sofferenza abbia accompagnato la sua famiglia in questi anni.
E sinceramente vorrei che ora fosse solo il silenzio a regnare sulla vita di Eluana, perché credo che nessuno debba permettersi di intromettersi in una scelta familiare, avvalorata e legittimata da una sentenza della Corte di Cassazione.
Ma chi ci crediamo di essere? Tutti li a dire, è giusto è sbagliato, è un assassinio, tutti giudici e moralmente perfetti, ma pronti a usare una tragedia simile per rafforzare chi la propria posizione politica, chi la propria visione religiosa.
Ma cosa simboleggia Eluana? Secondo me troppe cose che poco hanno a che fare con il valore della sua vita e l’intromissione che lo stato e la chiesa stanno effettuando è davvero fuori luogo in quanto lede il diritto all’autodeterminazione dell’individuo e lede la libertà di scegliere della propria vita.
Quello che mi rattrista maggiormente è il fatto che nessuno si preoccupa del dolore che i genitori e familiari di questa ragazza stanno vivendo…Tanta solidarietà per Eluana, ma tanto astio e accanimento contro dei genitori che hanno vissuto 17 anni di disperazione, rassegnazione, umiliazione, che ricordo hanno perso una figlia e continuano a perderla ogni giorno. Noi siamo diventati il popolo opinionista per antonomasia e addirittura bacchettone oltremodo, pronto a intromettersi in una situazione così tragica nella stessa maniera con cui si commenta questo o quel programma televisivo, con tanto di televoto. Io dico solo rispetto e silenzio e lasciamo che la famiglia Englaro viva in santa pace le sue scelte e il suo dolore.
A tal proposito trovo molto bella la lettera aperta della vedova Mina Welby apparsa sul blog http://calibano.ilcannocchiale.it/
e che riporto in quanto ne condivido il pensiero.

"SIAMO ANCORA IN UNO STATO DI DIRITTO?
Le giornate passate in particolare quella di ieri mi riaprono una ferita profonda. L’Italia ieri nella persona del primo ministro ha scoperto le sue vergogne. Ringrazio il Presidente Napolitano che è riuscito a coprirla almeno con una foglia di fico, con la sua decisione di non firmare il Decreto scandaloso contro Eluana.
Ma ieri Piero Welby si è rivoltato nella tomba. Non si sarebbe mai aspettato un gesto di un governo che si dice laico, liberale e della libertà, che invece mina lo stato di diritto.
Eluana è viva? Ebbene voi dite questo, ma lei non vuole vivere così!
Con finta e ipocrita pietà la si continua a torturare. Fortuna che lei non lo può percepire. Ma c’è una madre Saturna e un padre Beppino che si feriscono a morte e si torturano con sadico piacere. 17 anni fa si è impedito l’avvenimento della morte liberatrice di Eluana e si sta prolungando un processo di morte.
Ma: “L'interruzione di procedure mediche,” (e il sondino lo è), “onerose, pericolose, straordinarie”, (il sondino è una procedura straordinaria, non è un cucchiaio con cui imbocco qualcuno), “o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima,” (cosa si attende, la guarigione?) “In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico.” (quel sondino è stato accanimento nel momento che è stato posizionato, 17 anni fa). “Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire.
Quel sondino non la guarirà mai, non ha senso nutrire un corpo inerme, Quel corpo non è più la Eluana che vedete nelle immagini. Lasciamola andare libera!
Mina Welby"