mercoledì 30 dicembre 2009
Filastrocca di capodanno
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
(Gianni Rodari)
venerdì 27 novembre 2009
Adrenalina tra i campioni italiani 2009 del circuito mini 6.50
domenica 25 ottobre 2009
Dal passato al futuro passando per il presente..
Ho abbattuto i muri, ho graffiato via l’intonaco, ho martellato il pavimento.
Ho fatto una nuova casa da una vecchia casa.
Li giocavo quando ero piccola, li facevo i compiti mentre mia nonna cucinava, li guardavo fuori dalla finestra e sognavo il mio futuro.
Li disegnavo. Li raccoglievo e mangiavo i pinoli. Li giocavo fino a tardi la mattina nel lettone tra le bambole.
In quella casa mia madre è cresciuta, li è diventata donna e insegnante.
In quella casa mia madre ha dormito, ha collezionato foto di attori, ha tradotto le sue versioni di latino, ha preso i ceffoni dei genitori, ha sognato di amori romantici tra le pagine dei libri.
Quel Li non esiste più. I muri non sono più quelli, i colori sono cambiati, le luci hanno un calore diverso, le stanze sono altrove.
Ora quella casa è una casa nuova con un passato vecchio, tanto prezioso quanto presente. E un futuro, il mio.
Li c’è il mio disegno, la mia essenza, la mia precisione, la mia gioia, la mia fatica.
È rimasto l’odore. È rimasto l’odore della mia infanzia, l’odore di chi ama, l’odore che senti quando un abbraccio ti protegge. È la mia culla.
Era la casa dei miei nonni, era la casa di mia madre, ora è la mia casa. La mia nuova casa. Lo stesso terreno dove le mie radici si sono radicate e ora, forti più che mai, sono pronte a far germogliare nuovi fiori e nuovi frutti.
giovedì 17 settembre 2009
Una poesia ...
I bambini giocano alla guerra.
E' raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai "pum" e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E' la guerra.
C'è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
martedì 15 settembre 2009
Corriamo insieme a Peter Pan
Al mattino ci sarà all’interno del parco una corsa podistica di 6 km aperta ad agonisti ed amatori dai 18 ai 99 anni con un ricco “Pacco gara” e premi ai primi arrivati di 9 categorie. Per i bambini e ragazzi da 0 a 17 anni, percorsi più brevi e premi per tutti.
Importante: quest’anno sarà possibile l’iscrizione sul sito della associazione: www.asspeterpan.it, dove è possibile trovare orario e info.
Contemporaneamente e per tutto il giorno sarà aperta la “Città dei Piccoli” un posto speciale dove i bambini potranno ritrovare tanti giochi un po’ dimenticati, il laboratorio creativo, il nostro amico mago….e tanto altro ancora.
Grazie a tutti e….arrivederci a Villa Pamphilj
mercoledì 22 luglio 2009
Veleggiata sul Galeone di Peter Pan
Ma andiamo per ordine.
Il Galeone in realtà è una bellissima barca a vela di proprietà di Silverio Scotti, un fantastico ragazzo, che ha voluto mettere a disposizione la sua esperienza marinaresca e la sua imbarcazione per permettere ai bambini di Peter Pan di trascorrere una serena giornata a contatto con il mare e soprattutto di governare una barca a vela.
“Chi ha il dominio del mare ha il dominio di tutto…diceva Temistocle, ed è questo ciò che cerco di trasmettere insegnando la vela ai ragazzi.
Imparare dal mare, saperlo dominare e rispettare ci può aiutare a ritrovare la sicurezza perduta, e a trovare il coraggio per affrontare con più forza ciò che ci aspetta in futuro.
Stare accanto ai ragazzi di Peter Pan mi ha dato ulteriore conferma di ciò che penso, lo sport, ed in particolare la vela sono elementi fondamentali per vivere un’infanzia serena, base sicurezza di un futuro in cui l’etica della marineria possa aiutare i ragazzi a relazionarsi meglio con questo mondo moderno, sempre più friabile.” - Ci dice lo stesso Silverio che è rimasto entusiasta sia della esperienza sia della sua occasionale nuova ciurma.
Tutto il progetto del Galeone, fortemente voluto dalla Associazione Peter Pan onlus, nasce con lo scopo di aiutare i nostri piccoli amici a riacquistare confidenza in se stessi e nelle proprie capacità dopo malattie dure e difficili, ed è stato realizzato anche grazie alla collaborazione dei medici del Bambin Gesù e del Policlinico Umberto I, che hanno accompagnato in bambini in barca, seguendoli con tutte le attenzioni che necessitano.
Ma veniamo proprio ai nostri piccoli nuovi lupi di mare. Il primo gruppetto di bambini si è dato appuntamento sabato 23 maggio dopo pranzo al porto di Ostia , e salutati i genitori rimasti in banchina e protetti con abbondante crema solare, spalmata con cura dalla dott.ssa accompagnatrice, si sono subito appropriati della barca senza alcun timore. Ognuno di loro ha governato il timone con grande bravura, nonostante fosse per tutti loro la prima volta a bordo di un barca a vela. A tal proposito devo dire che ruolo fondamentale nel mettere a proprio agio i ragazzi l’ha giocato il capitano Silverio, brillante nel mostrargli le varie manovre e a renderli subito parte attiva della imbarcazione.
È stata davvero una giornata entusiasmante ed è stato meraviglioso vedere la gioia di questi bambini nel condurre con le proprie mani e la propria testa il loro Galeone: tutti, ma proprio tutti sono stati davvero bravi e felici.
Domenica 24 maggio è stato il turno di un altro gruppo di bambini: gli ospiti di Seconda Stella. Alcuni di loro hanno voluto ringraziare Silverio con un bellissimo disegno della sua barca che solca il mare, e anche in questa occasione tutti si sono dimostrati abili timonieri e instancabili osservatori, pronti a chiedere il nome e lo scopo di ogni parte della barca. Quello che mi ha colpito maggiormente è lo spirito di gruppo che si è subito creato tra loro e la collaborazione nelle varie manovre e la sicurezza nel padroneggiare da soli un mezzo come la barca: i bambini sono davvero fantastici perché trovano sempre la forza di sorridere e divertirsi anche in circostanze avverse…gradi capitani di Vita.
Da parte mia, volontaria di Peter Pan, amante della vela e profonda sostenitrice come Silverio, della vela come occasione di riabilitazione dei bambini colpiti da malattie gravi, posso solo ringraziare tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di queste due bellissime giornate. Un bambino ha detto:” È talmente bello qui in barca che vorrei farlo due volte…”. E allora speriamo che i tanti sostenitori di Peter Pan ci permettano di fare di questo Progetto un appuntamento costante per tutti i nostri piccoli ospiti.
Buon Vento ragazzi
lunedì 4 maggio 2009
Trofeo Punta Stendardo 2009
E pensare che la prima giornata è stata caratterizzata da un media di 13 nodi di vento, bel sole e tanto divertimento, mentre durante la seconda altra situazione al limite: sole, vento, poi pioggia grossa nella più totale assenza di vento …non so neanche io come abbiamo fatto a fare la boa…e poi.. vento di nuovo…misteri del meteo.
Resta il fatto che il golfo di Gaeta e il Trofeo Punta Stendardo, rappresenta sempre una bellissima occasione per fare delle bellissime regate in compagnia delle migliori barche e equipaggi del litorale laziale/campano, senza contare il fatto che vale come selezione per i campionati italiani.
Molto bella è stata l’organizzazione a terra e l’attenzione posta agli equipaggi in generale, sul sito www.gaetavela.com si possono avere tutte le classifiche, ma riassumendo nella classifica ORC, per il gruppo A ha vinto il Comet45 s One per il gruppo B lo M37 l’Ottavo Peccato, mentre in Irc hanno dominato il first 45S Er Cavaliere Nero ( per le barche grandi) e per le più piccole sempre l’Ottavo Peccato.
E noi di Nambawan ( solo in classifica ORC)? Beh, come prima partecipazione al trofeo, direi un buon ottavo posto per le prime due regate, un decimo e dodicesimo posto per le ultime due. Che dire? Stimolante per fare sempre meglio. Bellissima esperienza. Alla prossima regata.
Adrenalina - in preparazione per la Sanremo mini solo
Adrenalina ha portato anche lei a termine la sua regata e le sue prime miglia valide per la qualificazione, ottenendo un ottimo 11mo posto nei Proto e un 19mo nella classifica generale.
Ora l’aspetta un’altra bella prova: la Sanremo Mini Solo ( 140 miglia in solitario tra Sanremo, Gallinara, Portofine e di nuovo Sanremo)…Buona preparazione e sempre Buon Vento.
Coraggio!!
martedì 21 aprile 2009
Adrenalina
Chissà quali emozioni sta vivendo Andrea a bordo della sua Adrenalina, a tu per tu con il mare, il vento e una pioggia quasi sempre presente. Chissà quali pensieri si accavallano nella sua mente quando in pozzetto, con la mano sul timone, diventa lo strumento della sua barca, termine che prendo a prestito dal grande Giovanni Soldini, e solca un’onda dopo l’altra sul suo mini per arrivare a destinazione e spesso il luccichìo del dorso di un delfino che compare all’improvviso, lo distoglie per un momento dalle mille attenzioni e dalle mille fatiche, per regalargli un sorriso liberatorio e tanta forza per continuare la sua prima vera regata.
Insomma sono davvero curiosa di sapere come sta vivendo la regata Andrea, ora che ne è uno dei protagonisti e non più solo un amatore seduto sul divano a fantasticare su rotte oceaniche.
Sicuramente essere insieme al gruppo dopo tre giorni di navigazione è di grande stimolo, sicuramente i passaggi a Capraia e
Ma si sa, la pazienza è la virtù dei forti e io direi anche l’umiltà, che certo non sono doti che mancano ad Andrea che ogni volta esce in barca con qualcuno più esperto di lui, ruba con gli occhi e cerca di assimilare più conoscenze possibili, e questo se avrà anche la costanza dei grandi navigatori, lo faranno sicuramente crescere.
Ma ora torniamo alla regata. Stamattina sospiro di sollievo nel vedere che finalmente la balise di Adrenalina aveva ripreso a funzionare, dico aveva perché dalle
Per il momento è sorprendente la prestazione del fuoriclasse Andrea Caracci sul suo nuovissimo e davvero all’avanguardia Speedy Maltese, che se la batte in queste ore nei pressi del Giglio con i tedeschi di Mare.DE come fosse non una regata lunga ma bensì un match race…. Bellezza dei mini e delle regate di classe.
A seguire dovrebbero esserci i francesi di RAGING BULL, gli svizzeri di STRATUS e ZYGOMAR e gli spagnoli di ACME e MININUI.
E devo dire che bella soddisfazione avere in prima posizione un italiano, per cui forza Caracci.
Per il momento il meteo ci dice che i ministi dovranno affrontare un mare mosso e un vento da ENE per girare poi a NW intorno ai 10 nodi, per poi calare verso Giovedì, e allora…BUON VENTO Adrenalina e che bella
domenica 29 marzo 2009
Tortuga...seconda puntata
Ormai ha 8 mesi e cresce a vista d’occhio ed è arrivata a pesare circa 85gr. Certo non brilla per simpatia perché è molto permalosa e sa già il fatto suo. Tuttavia sa farsi voler bene, soprattutto quando è di buon umore perché si fa accarezzare e ti viene incontro.
Devo dire che, rispettando le regole che mi diede tempo fa una signora specializzata in allevamento di tartarughe, lei è cresciuta davvero tanto e mi sembra in ottima salute per cui, vorrei condividere qui qualche informazione utile a chi ha una tartaruga da terra piccola.
Prima regola: non darle da mangiare la lattuga, perché poco ricca di sostanze buone per le sue ossa, ma tutti gli altri tipi di insalata e frutta, come la riccia, la scarola, la cappuccina, la verza, i fagiolini.
La mia è ghiotta di fagiolini lessati e banana…Chissà come reagirà quando le darò il melone ?
Poi una o due volte la settimana, preparale il pappone per tartarughe da terra che si compra nei negozi specializzati. Molto salutare è farle il bagnetto con dell’acqua tiepida, così beve e si idrata. L’ideale sarebbe aggiungere all’acqua del bagnetto qualche goccia di proteine.
Una volta al mese, se ancora è nel terraio come la mia, cambiarle la terra, o meglio la corteccia.
Io infatti uso la corteccia - anche questa acquistabile nei negozi specializzati, perché più igienica per le tartarughe piccole e gli evita problemi agli occhi dovuti alla polvere della terra.
Naturalmente è buona norma rispettare gli orari del giorno e della notte, per cui spegnere le luci che la riscaldano e la illuminano la sera.
E non appena il sole sarò caldo, esporla all’aria aperta, ma sempre ben protetta con una rete sul terraio, per evitare che gli uccelli la possano ferire….se è piccolina come la mia.
A proposito anche l’altra mia vecchia tartaruga che vaga in giardino da qualche anno, dopo il letargo invernale si è svegliata proprio in questi giorni. Devo dire che è ancora un po’ diciamo assonnata ma ha bisogno di mangiare e di idratarsi, per cui bagnetto anche a lei…e presto finalmente avrà una nuova amica con cui condividere il giardino ...Forse amico, perché credo che la piccolina in realtà sia un maschietto perché ha il codino bello lungo.
sabato 7 marzo 2009
Il porto di notte
Adoro la solitudine del porto d’inverno, rotta solo dalla cantilena sferzante delle drizze che ostinate battono meccanicamente lungo gli alberi tic tic tic tic, un suono sordo, costante e freddo ma carico di tutte le emozioni che solo il mare riesce a dare.
Adoro l’argento della Luna che si riflette sul mare e risale lungo la carena e la murata della barca, quasi ad avvolgerla per proteggerla e restituirle la serenità della notte.
Natural Killer ..la speranza contro la leucemia
“Leucemia, una nuova speranza
Credo sia una speranza nuova, una alternativa fiduciosa per una malattia ancora più terribile quando colpisce dei bambini. Di seguito riporto l’intero articolo perché davvero troppo importante
GENOVA - Verrà dal midollo osseo dei genitori la salvezza dei bambini colpiti da leucemia acuta che non possono essere curati con la chemioterapia e che non trovano un donatore compatibile. Per loro finora non c'era più niente da fare. Il trapianto da genitori era, se non impossibile, tanto difficile da essere chiamato "il trapianto della disperazione". Ora, grazie a uno studio tutto italiano realizzato dal Gaslini di Genova e dal S. Matteo di Pavia, il trapianto da genitori diventa possibile, con percentuali di successo vicine al 75% dei casi. In genere, i bimbi leucemici vengono curati con il ricorso alla chemioterapia e questa cura ottiene risultati decisivi in circa l'80% dei casi. Per gli altri piccoli malati si apre la strada obbligata del trapianto di midollo osseo. Una strada difficile, irta di ostacoli: già è complesso trovare un donatore compatibile ed è una vera e propria lotta contro il tempo. Possono essere donatori i fratelli compatibili, ma sono presenti solo nel caso di un bambino leucemico su quattro. Oppure si fa ricorso a un donatore compatibile non consanguineo, ma anche qui se ne trova solo un caso su tre. La drammatica conseguenza è che per circa il 40% dei bambini malati che non possono essere curati con chemioterapia non ci sarà più niente da fare. Ma uno studio italiano di grandissimo rilievo che verrà pubblicato sul prossimo numero dalla rivista internazionale Blood apre prospettive che sembravano irrealizzabili fino a oggi. Lorenzo Moretta, immunologo di fama internazionale e direttore scientifico dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova, ha collaborato con un'équipe clinica diretta da Franco Locatelli del S. Matteo di Pavia. La strada seguita dai ricercatori si chiama "trapianto aploidentico", che significa "identico a metà": è quello che ha come donatore uno dei genitori del bambino leucemico. Fino a ieri i risultati non erano del tutto soddisfacenti proprio perché il midollo di un genitore è "incompatibile a metà" rispetto a quello di un figlio. C'era il rischio, quasi la certezza, che un gruppo di cellule del nuovo sistema immunitario (le cellule T) attaccassero i tessuti dell'ospite, dando vita a una vera e propria aggressione contro il suo organismo. Contro questi meccanismi distruttivi interviene lo studio dei ricercatori del Gaslini. Quando si trovano di fronte a un bambino malato di leucemia acuta che non ha altre possibilità di cura, analizzano il midollo di entrambi i genitori e scelgono quello che ha le cellule più idonee a debellare la malattia. A questo punto prelevano il midollo del genitore e lo ripuliscono delle cellule T, cioè quelle che se infuse nel corpo del bambino lo ucciderebbero. Ma lasciano nel midollo infuso un particolare tipo di cellule, chiamate Natural Killer (Nk), globuli bianchi molto agguerriti che hanno la capacità di uccidere le cellule leucemiche (e che hanno un ruolo chiave nella difesa contro i virus). Da una parte quindi si eliminano le cellule cattive (i linfociti T) e dall'altra si potenzia il ruolo dei Natural Killer, che eliminano la malattia. I risultati clinici sono molto incoraggianti: "Con la nostra tecnica - afferma Franco Locatelli - l'aspettativa di guarigione è vicina al 75%. Ricordo che, senza un trapianto, tutti questi bimbi sarebbero morti a causa della leucemia o delle sue complicazioni. Dati questi risultati, ritengo che il trapianto aploidentico possa diventare la tecnica di riferimento nella cura delle leucemie acute del bambino che non rispondono alla chemioterapia". A Genova Moretta ha coordinato un gruppo di lavoro che comprende Daniela Pende, Stefania Marcenaro, Stefania Martini, Michela Falco, Maria Cristina Mingari e Alessandro Moretta. "
giovedì 12 febbraio 2009
Mamma quando ho smesso di giocare
Mamma mi sai dire quando ho smesso di credere alla bontà delle persone, quando l’amore ha cominciato a ferirmi? Perché guardando il cielo e il sole non sempre la gioia era nei miei occhi? ...I miei occhi….Quando sonno diventati tristi?
Mamma quando ho smesso di giocare? Quando ho scoperto la solitudine? A cadere e a piangere senza lacrime e strilli, soffocando il dolore nello stomaco, tanto da farmi più male di un pugno sferrato?
Mamma quando sono cresciuta?
Mamma perché non mi fanno più compagnia le mie bambole? Mamma perché ho un mostro che cresce in me giorno dopo giorno - a volte silente a volte furioso? Io non ho paura mamma, il mostro è parte di me, ma non voglio che ferisca anche te..
Mamma giochi ancora con me?" -
"Si tesoro mio, giocherò sempre con te" -
"Mamma quando sono diventata grande? -
" Bimba mia, non so quando sei diventata grande! Ma so che non smetterai mai di crescere e so che mai invecchierai. Tesoro mio, il tuo cuore è troppo luminoso e veloce per fermarsi e affievolirsi. Diventerai ancora più grande, ma non aver paura perché io sarò con te e diventerò più grande di te per accoglierti sempre. Io non lo so perché sei cresciuta, ma vieni, sali sulle mie gambe e giochiamo ancora insieme "
sabato 7 febbraio 2009
Rispetto, solo rispetto
Non è mia intenzione commentare e giudicare la vicenda di Eluana, posso solo rispettarla, posso solo vagamente immaginare quanta sofferenza abbia accompagnato la sua famiglia in questi anni.
E sinceramente vorrei che ora fosse solo il silenzio a regnare sulla vita di Eluana, perché credo che nessuno debba permettersi di intromettersi in una scelta familiare, avvalorata e legittimata da una sentenza della Corte di Cassazione.
Ma chi ci crediamo di essere? Tutti li a dire, è giusto è sbagliato, è un assassinio, tutti giudici e moralmente perfetti, ma pronti a usare una tragedia simile per rafforzare chi la propria posizione politica, chi la propria visione religiosa.
Ma cosa simboleggia Eluana? Secondo me troppe cose che poco hanno a che fare con il valore della sua vita e l’intromissione che lo stato e la chiesa stanno effettuando è davvero fuori luogo in quanto lede il diritto all’autodeterminazione dell’individuo e lede la libertà di scegliere della propria vita.
Quello che mi rattrista maggiormente è il fatto che nessuno si preoccupa del dolore che i genitori e familiari di questa ragazza stanno vivendo…Tanta solidarietà per Eluana, ma tanto astio e accanimento contro dei genitori che hanno vissuto 17 anni di disperazione, rassegnazione, umiliazione, che ricordo hanno perso una figlia e continuano a perderla ogni giorno. Noi siamo diventati il popolo opinionista per antonomasia e addirittura bacchettone oltremodo, pronto a intromettersi in una situazione così tragica nella stessa maniera con cui si commenta questo o quel programma televisivo, con tanto di televoto. Io dico solo rispetto e silenzio e lasciamo che la famiglia Englaro viva in santa pace le sue scelte e il suo dolore.
e che riporto in quanto ne condivido il pensiero.
"SIAMO ANCORA IN UNO STATO DI DIRITTO?
Le giornate passate in particolare quella di ieri mi riaprono una ferita profonda. L’Italia ieri nella persona del primo ministro ha scoperto le sue vergogne. Ringrazio il Presidente Napolitano che è riuscito a coprirla almeno con una foglia di fico, con la sua decisione di non firmare il Decreto scandaloso contro Eluana.
Ma ieri Piero Welby si è rivoltato nella tomba. Non si sarebbe mai aspettato un gesto di un governo che si dice laico, liberale e della libertà, che invece mina lo stato di diritto.
Eluana è viva? Ebbene voi dite questo, ma lei non vuole vivere così!
Con finta e ipocrita pietà la si continua a torturare. Fortuna che lei non lo può percepire. Ma c’è una madre Saturna e un padre Beppino che si feriscono a morte e si torturano con sadico piacere. 17 anni fa si è impedito l’avvenimento della morte liberatrice di Eluana e si sta prolungando un processo di morte.
Ma: “L'interruzione di procedure mediche,” (e il sondino lo è), “onerose, pericolose, straordinarie”, (il sondino è una procedura straordinaria, non è un cucchiaio con cui imbocco qualcuno), “o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima,” (cosa si attende, la guarigione?) “In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico.” (quel sondino è stato accanimento nel momento che è stato posizionato, 17 anni fa). “Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire.
Quel sondino non la guarirà mai, non ha senso nutrire un corpo inerme, Quel corpo non è più la Eluana che vedete nelle immagini. Lasciamola andare libera!
Mina Welby"
domenica 25 gennaio 2009
"...still being thrown about like a ball in a bingo machine.."(E4's Media Crew Member Guy Salter )
La ripresa della seconda manche, che si è svolta due domenica fa, ci ha visto con Nambawan rosicchiare qualche posizione grazie non tanto alla performance in acqua, che non è stata male comunque, quanto alle penalizzazioni del 10% sul punteggio finale che la giuria ha applicato ad alcune barche in base alla regola 78 del R.R.
Domenica scorsa invece ha visto la ripresa anche del campionato invernale di Anzio, caratterizzato da un bel vento fresco e un’onda ben formata. Noi di Marmellata J abbiamo fatto un quinto e quarto posto, risultato che ci mantiene ben ancorati al quarto posta della classifica generale.
Mentre noi velisti della domenica, ci godiamo un riposo forzato, cosa succede nelle due regate più importanti e serie del periodo?
Nella Vendèe Globe, dopo undici settimane di navigazione, al comando c’è ancora lui, il Professore Michel Desjoyeaux che a meno di imprevisti vari, dovrebbe tagliare il traguardo per primo tra circa una settimana. Seguono a circa 500 miglia Roland Jourdain e mille miglia Armel Le Cléac’h.
Non molto bene se la sono passata gli equipaggi dei VOR 70 della Volvo Ocean Race, al via della quarta tappa della competizione.
Una forte tempesta infatti, con raffiche a 55 nodi e più, ha costretto le imbarcazioni a riparare sotto costa presso lo stretto di Luzon nel mar meridionale cinese, e a improntare una navigazione in totale sicurezza, attraverso un assetto conservativo a randa ridotta, chiglia al centro e fiocco da tempesta.
Al comando ora abbiamo Telefonica Blue, che ha superato le condimeteo avverse in maniera abbastanza indolore, a parte lo strappo muscolare dello skipper e qualche danno alla strumentazione elettronica dell’imbarcazione ; seguono Ericsson 3 e Ericsson 4. Per ora solo Telefonica Black si è dovuta ritirare per danni allo scafo. Vedremo come andrà a finire...E sempre Buon Vento
domenica 18 gennaio 2009
Un passo verso la Pace e cento verso l’Odio e la Divisione...che i bambini ci perdonino
Finalmente questa guerra vergognosa si è fermata e non ci resta che sperare non ci siano più bambini vittime dei giochi assurdi dei Grandi.
Nessuna morte è giustificabile, meno che mai la morte di bambini innocenti e non c'è ragione di stato o evento storico e politico che possa giustificare dei bombardamenti sui civili.
Questi ultimi eventi mi hanno riportato alla mente un servizio televisivo che ho visto qualche mese fa, parlo della presentazione delle Palestiniadi, manifestazione sportiva dilettantistica organizzata a Siblin in Libano, il 29 Novembre 2008 dall'ufficio di Cooperazione dell'ambasciata italiana, in collaborazione con l'Agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa).
“Abbiamo voluto che questa fosse una giornata di festa - ha spiegato Fabio Melloni, responsabile dell'Ufficio di Cooperazione italiana - perché questi ragazzi vivono praticamente in ghetti, senza possibilità di avere normali relazioni con l'esterno, senza gli svaghi che hanno i loro coetanei”.
Mi sono davvero commossa nel vedere quanta gioia e felicità questa manifestazione sia stata in grado di regalare, almeno per un giorno, a circa 350 ragazzi palestinesi – segregati nei campi profughi di Beirut. Per loro infatti è stata una rara occasione di esprimere liberamente la loro voglia di giocare, di fare sport, di confrontarsi in gare, insomma di fare tutte quelle attività che i loro coetanei più fortunati fanno tutti i giorni. Hanno potuto indossare la tuta e le maglie numerate, mettersi gli scarpini, fare la borsa per andare a giocare a pallone o pallavolo, hanno fatto parte di una squadra e hanno tifato i loro compagni più forti.
Tuttavia quello che mi ha davvero colpito è stata la reazione di una ragazza che si è rifiutata di partecipare, perché ancora scossa dalla perdita della sorella durante gli scontri di Luglio 2007. Ma ce ne sono tanti di bambini e ragazzi che hanno perso genitori, fratelli e sorelle durante i molti scontri che hanno accompagnato i palestinesi civili nei campi profughi e lungo la striscia di Gaza. E ci sono molti ragazzi che, per il solo fatto di essere profughi vivono in spazi angusti, non hanno diritto né a cure sanitarie né a una educazione scolastica. E molti già sanno che mai potranno avere un giorno una loro casa, un lavoro qualificato, una Terra.
Crescono con il ronzio degli aerei nelle orecchie, con il timore di perdere l’intera famiglia durante un raid militare, non sanno distinguere i motivi di una guerra, sanno solo che hanno perso la mamma e il papà. Imparano non a giocare con le bambole o con le macchinine ma a convivere con la morte, con la distruzione. E nonostante in alcuni di loro spesso tanta pena innesca un odio pericoloso e incontrollabile, molti hanno davvero voglia di divertirsi, di trovare una alternativa positiva alla tristezza imposta sulla loro vita.
I bambini infatti dimenticano facilmente i dolori, non portano rancore, sorridono, possono essere pungenti ma sono schietti. I bambini sopportano la sofferenza in maniera incredibile e trovano il piacere di sorridere e divertirsi sempre, anche quando tutto intorno e dentro di loro si sgretola, perchè hanno una smisurata fiducia in chi li circonda e nella vita.
Tuttavia questa ultima guerra non ha fatto altro che accumulare sofferenza ad altra sofferenza, non ha fatto altro che uccidere altri bambini, che distruggere nuove famiglie e svilire i buoni progetti che qualcuno al mondo cerca di fare per portare un po’ di serenità e pace nella lembo di terra più tormento del mondo, quale la striscia di Gaza.
Un passo verso la Pace e cento passi verso l’Odio e la Divisione.
E tutti hanno indistintamente delle colpe e delle responsabilità nei conflitti degli ultimi venti giorni, da Hamas a Israele, dall’America all’Europa, perché non c’è un valido motivo per giustificare la morte di circa 400 bambini innocenti, che avevano gli stessi diritti di giocare e di vivere dei bambini nati in altre parti del mondo più tranquille. Nessuna guerra può definirsi necessaria, perché nel momento stesso in cui si rende necessaria segna il completo fallimento della ragione umana e l’inizio della vergogna… Perché molti sono coloro i quali dovrebbero vergognarsi se si è arrivati a questo conflitto.
giovedì 1 gennaio 2009
....il 2009 e me......
Contare fino a dieci prima di rispondere, moderare la mia lingua, lasciare libero di sbagliare chi mi è attorno, respirare ogni tanto profondamente e buttarmi sul divano a non fare nulla. Credere che non tutte le persone che incontro siano fottuti opportunisti e se anche dovessero esserlo, riuscire a mandarli a quel paese senza troppe remore.
Guardare il mondo con occhi clementi e pensare che non tutto sia corrotto, in vendita , finto, malato e se anche così fosse, andare avanti senza perdere di vista i miei ideali e i miei valori.
Non farmi coinvolgere nel vortice dell’indifferenza.
Tenere in ordine la mia nuova casa, non spendere un patrimonio per l’ultimo paio di stivali alla moda, ma non privarmi di una giornata di folle shopping se proprio non riesco a farne a meno. Comprare un bellissimo e grandissimo televisore al plasma e uscire più spesso a fare una passeggiata con il mio adorato cane.
Continuare a navigare navigare navigare … Sentire ogni volta i brividi che il vento e il mare riescono a dare. Andare a veleggiare in Bretagna, su per i canali.
Sostenere sempre i miei amici, trovarne dei nuovi … Non cercare sempre di dare una giustificazione e interpretazione a tutto. Sorridere di più e fregarmene un po’ se qualcosa non va come dovrebbe. Lasciare che le mie emozioni si possano esprimere liberamente ed essere di conseguenza più espansiva con chi mi vuole bene..Dominare la mia proverbiale aggressività.
Lavorare un po’ di meno , tanto i soldi sono sempre gli stessi. Sfidare un po’ di più la sorte giocando al superenalotto, non si sa mai. Credere nell’amore e convincermi che c’è qualcuno da amare li fuori e pronto ad amore a sua volta e cacciare i brutti pensieri quando mi assalgono, eliminando ciò che mi fa male.
Smettere di fumare, forse. Dedicarmi di più alla cultura personale, andando a mostre e teatro e non solo al cinema. Non cominciare tre libri insieme, iniziare una cosa e portarla a termine. Curarmi di più, sia nella salute che nel fisico.
Programmare un bel viaggio nel FarWest, andare a vedere il Gran Canyon.
Dire di no qualche volta e non fuggire quando non riesco a affrontare un problema.
Stare di più insieme ai miei piccoli tesori Giorgia e Gabriele e alla loro mamma.
Accettare le sconfitte e soprattutto i miei limiti.
Continuare a dedicare parte del mio tempo a chi ne ha bisogno.
Cucinare qualche volta per i miei amici, abbracciare più spesso mia madre.
Meravigliarmi sempre.
Visitare Praga e Berlino e fare giga di fotografie…e rileggere questi propositi almeno una volta al mese.
Tra il Vecchio e il Nuovo...Buon vento 2009
ad oggi, già metà della flotta si è dovuta ritirare per vari motivi, l’ultimo ritiro risale proprio a ieri : Jean-Pierre Dick infatti ,a seguito dell’urto con un oggetto misterioso, ha perso il timone sinistro e ha dovuto abbandonare la regata proprio suo finire dell’anno.
Al comando della regata sempre Ericsson 4 di Torber Grael
La regata viene svolta ogni due anni e vede tra l’altro la presenza di alcuni italiani, tra cui il miglior regatante italiano nella classe Mini 6.50 del momento, Andrea Caracci.
Tra i velisti che si tufferanno nel mondo affascinante e faticoso dei Mini ci sarà anche Andrea Iacopini con la sua Adrenalina. Infatti questo sarà l’anno in cui comincerà a navigare le sue prime e vere miglia con la sua nuova imbarcazione a partire da Scarlino, partecipando alla regata Arcipelago 650.
Ormai il sogno di Andrea sta prendendo sempre più forma e concretezza e non appena il suo TeSalt 156 sarà pronto e attrezzato per affrontare le numerose sfide che la attenderanno, prenderà il largo per farsi le ossa e accumulare attraverso le varie regate di settore, le 3000 miglie necessarie per l’inscrizione alla Minitransat del 2011.
In ogni grande passione c’è sempre un pizzico di follia che la rende viva, se così non fosse non saremmo capaci di grandi scoperte e grandi imprese, ma quello che caratterizza Andrea, oltre la passione per il mare e la vela, è anche il suo continuo studio e approfondimento - sia teorico che pratico - di tutto ciò che concerne la barca, dalle vele, al timone, dal meteo alla sicurezza in mare. Per cui Buon Vento anche ad Andrea e alla sua Adrenalina.