giovedì 16 ottobre 2008

La sagra dell’idiozia... e della superficialità

Finalmente con alcuni colleghi sono riuscita ad andare a vedere Burn after reading, dei fratelli Cohen e come potevo immaginare i registi non si smentiscono…Geniali.
Devo dire che ho cominciato ad apprezzarli molto presto, già con Fargo.
Che dire….il film è a dir poco incredibile…e proprio perché incredibile…terribilmente credibile.
Al solito si divertono a ironizzare ed esasperare alcuni aspetti della vita americana, ma io direi umana in generale degli ultimi tempi.
Sebbene spesso le trame dei loro film non siano profonde o di spessore, i loro personaggi sono la rappresentazione delle assurdità e idiozie delle persone, che spesso agiscono senza alcuna cognizione dei fatti che vivono, dandosi comunque un tono di profondità e mostrandosi decisamente sagaci e intelligenti, nonostante la loro totale incapacità di gestire le situazioni che mano a mano gli si presentano…L’importante è mostrarsi autorevoli, qualsiasi posizione si occupi nella scala sociale, dall’impiegato della palestra, al dirigente della CIA. Quello che colpisce sono le falsità che si celano dietro i rapporti umani, sempre che di rapporti si possa parlare, ed ecco la sagra dei divorzi facili, delle corna, dell’usare amici e colleghi per i propri fini, della disperazione e fragilità che si celano dietro le persone che cercano su internet un partner per la vita piuttosto che nel mondo reale, perché forse più facile, asettica e meno impegnativa come circostanza di incontro.
Estremamente realistica è la rappresentazione del mondo delle palestre – bacino dell’apparire belli e sani a tutti i costi, in cui tutti cercano di trovare la forma perfetta da avere in un mondo perfetto e superficiale, che può spingere anche una modesta e sola impiegata a compiere azioni assurde pur di pagarsi le numerose operazioni chirurgiche per ricostruire il suo corpo e trovare anche lei il suo uomo, non sfigato.
Regna l’idiozia, nessuno capisce nulla di quello che succede e di quello che fa e si comporta da idiota di conseguenza….Se mi guardo intorno ritrovo molto di quello rappresentato dai fratelli Cohen…e l’ilarità generata dalle loro battute si trasforma rapidamente in una amara smorfia nel constatare di quanto idioti stiamo diventando.
Cosa abbiamo imparato da tutto questo?....Abbiamo imparato a non farlo più…. Si, ma cosa è che non dobbiamo più fare?...”
Superbo l’istruttore Brad Pitt, terribilmente realistica la donna che non accetta i segni del passare del tempo sul suo corpo, assolutamente geniale la macchina del sesso dell’irrequieto George Clooney, devastante la crisi del uomo segato a lavoro, raffigurata dal sempre formidabile John Malkovich

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