martedì 30 settembre 2008

Regata del weekend....la XVI edizione della Coppa Italia D'altura

Con un po’ di ritardo – siamo a martedì inoltrato in effetti – mi accingo a rendicontare il mio fine settimana, che è cominciato con anticipo, il Venerdì. Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?...Che domande….Sono andata per mare, elementare Watson…
In che mare? Nello specchio d’acqua antistante il porto di Ostia in occasione della bella regata organizzata dal Club Nautico di Roma, insieme a FederVela e UVAI : la prestigiosa Coppa Italia d’altura, giunta alla sua XVI edizione.

Il tutto è iniziato Venerdì 26 settembre, con la prima e unica regata della giornata per continuare poi Sabato 27 e Domenica 28 con due regate al giorno da calendario….Inutile dire che sono state splendide giornate di sole, caratterizzate da poco e instabile vento, animate da bellissime barche prestanti, e anche faticose sia per l’attività velica effettuata che per l’attenzione posta a studiare il campo di regata per una buona tattica.

Anche questa volta ero a bordo di Asso di Fiori di Maurizio Fiori, che non ha certamente brillato in questa edizione, nonostante nelle precedente sia giunta seconda, penalizzata soprattutto dai venti leggeri e qualche bordo non proprio fortunato, ma come si dice tutto fa esperienza…Soprattutto per me, che ogni volta veleggio trovo sempre molto da imparare dalle persone che sono a bordo con me e soprattutto dai due grandi protagonisti della vela: il Mare e il Vento, con tutte le loro bizze.
Mi sono divertita, mi sono impegnata, mi sono stancata e sono riuscita come sempre a tornare a casa con nuovi lividi, nonostante la barca sia un Grand Soleil 56 e non un j24 o un 36 piedi, notoriamente più fisiche e brusche come barche. E mi sono goduta la vista delle splendide linee di barche come il Nautilus Marine di Pino Stillitano, un Rodman 42, che io fino ad ora non avevo mai visto: devo dire che è splendido, oltre che vincente… e visto che la curiosità è donna sono prontamente andata a cercare sul web tutte le informazioni possibili sull’imbarcazione.
Molto belli anche i comet 45S: sia il Pifferaio Magico di Pietro Mortari che meritatamente ha vinto la Coppa Italia anche quest’anno, I. Nova, di Alberto Franchella che Libertine di Biscardi…Adoro i comet, e come non si potrebbe adorali..
Non mi dilungo sulle classifiche, disponibili sul sito dell’Uvai, Asso è arrivato undicesimo…noi ci siamo comunque impegnati tutti e sicuramente la prossima volta andrà meglio…perché Asso è comunque una barca vincente nelle condizioni meteo adeguate…Alla prossima regata

giovedì 25 settembre 2008

November 466 Delta Charlie




Orario Zulu 15.35: si decolla dall'aeroporto dell'Urbe di Roma su un DA40 Star della DiamondAir, non prima che Marco abbia effettuato tutti i controlli previsti dalla Before Take off Check list e io e Stefano verificato il corretto funzionamento delle cuffie e assicurato le cinture di sicurezza.

No, non si tratta dell’incipit di qualche storia o di qualche citazione.
Ma dell’inizio della bellissima esperienza di volo che abbiamo fatto ieri della durata di un'ora e venti (circa 150 miglia), sorvolando la campagna romana fino a Viterbo, passando per il Lago di Vico, Monte Fiascone, Caprarola e Lago di Bolsena.
L’impatto visivo con l’aereo, che al momento del nostro arrivo, stava effettuando le prove di touch and go in pista, è stato direi di stupore e sbigottimento: piccolo, leggero, 4 posti, elica non troppo grande….Va da sé che pensare di volare, da li a pochi minuti, su un oggetto del genere, un po’ di brividi addosso li aveva messi….Ma ormai eravamo sulla pista e carichi per volare…o per lo meno….avevamo l’ idea e la convinzione di essere carichi per volare.
DA40Star
Saliti a bordo, chiusa la cabina, Marco, il nostro pilota e amico, mi chiede di appuntare sul diario di bordo l’ora dell’inizio rullaggio e li già i primi problemi perché per me erano le 17.35, mentre lui voleva l’orario Zulu.
ZULU?? Per me Zulu fino a quel momento è sempre stata una bandiera che si usa in regata, spesso in sostituzione della India, a indicare il minuto antecedente la partenza della regata stessa.
Ho scoperto invece, mentre scaldavamo il motore, che il termine Zulu viene anche usato per indicare il tempo coordinato reale UTC (Coordinated Universal Time), che è il fuso orario di riferimento da cui tutti gli altri fusi orari del mondo sono calcolati. Indi per cui, erano si le 17.35, ma io dovevo scrivere le 15.35 come orario di partenza ( rispetto al GMT noi siamo 1h indietro + 1h a causa dell’ora legale).

Il decollo è stato tranquillo ma salendo di quota ed effettuando le prime virate per andare in rotta, ho avuto la sensazione che si ha andando sulle montagne russe…pensavo di cadere giù e credo di essere diventata un’unica cosa con il sedile, tanto mi ci ero schiacciata sopra.
Tempo 5 -6 minuti mi sono abituata e rilassata, anche se devo dire fa impressione essere a 3500 piedi su un aereo piccolo, dove la cabina è quasi tutta a vista, per cui vedi benissimo sotto di te, quando sei inclinato di circa 30°…e un po’ di subbuglio lo crea in te questa situazione.

Una volta ripreso fiato, vista la mia deformazione velica, ho cominciato a chiedere del vento,intensità e direzione, nodi che facevamo di velocità.
Avevamo circa 14 nodi al traverso, vento proveniente da N, NW, la nostra rotta era di circa 283°, altitudine dai 2000 ai 3500 piedi sopra Viterbo, velocità 123 nodi di media
Devo dire che il paesaggio sottostante era spettacolare perché eravamo a una quota che ci permetteva di vedere tutto bene: spettacolare il verde dei boschi intorno al lago di Vico, di cui si evinceva benissimo la forma di ex cratere e l’ansa che disegna il Tevere all’uscita da Roma.

Affascinante il tramonto sul lago di Bolsena, che era increspato da un bel venticello e davvero pittoresco il borgo di Monte Fiascone visto dall’alto.

Sulla via di ritorno ho avuto anche il piacere di pilotare per circa 70 miglia…non prima però di una lunga e persuasiva opera di convincimento da parte del pilota, perché avevo paura.
Beh….io non avevo nessuna intenzione di pilotare, non l’ho mai fatto, neanche i simulatori della playstation ho mai provato…e dopo un trenta secondi di paresi alla mano sinistra che teneva la cloche, sono riuscita a far circolare il sangue e a portare l’aereo, a farlo volare….WOW….e sono anche andata in rotta e dritta.
A scendere e salire...con stupore del pilota….ma si sa…chi naviga naviga....:-)

Al rientro abbiamo dovuto allungare perché la pista era occupata e questo ci ha permesso di fare due giri sui Parioli, vedere l’Olimpico illuminato per la partita in corso, l’altare della Patria e San Pietro.
L’atterraggio è stato tranquillo, anche se un po’ mobile a causa di una cornacchia in transito….ma devo dire il nostro Pilota è stato davvero bravo.
Dopo aver sistemato tutto abbiamo fatto anche un giro negli hangar dell’aeroporto….Gli aeri mi hanno sempre affascinato…anche se mi sento sicuramente più a mio agio sulla barca…Ma chissà che non mi prenda lo schiribizzo di prendere il brevetto di volo prima o poi.







Bolsena


Soratte


Stefano el Comandante Marco, amici a tempo perso colleghi.


lunedì 22 settembre 2008

Cellulare....with or without you

Niente.. Io e il cellulare non siamo fatti per vivere insieme.
Oggi per l'ennesima volta l'ho dimenticato in ufficio....E me ne sono accorta dopo circa 40 minuti che ero in macchina bloccata nel traffico...Presa dai sensi di colpa ho deciso di fare retromarcia e tornare in ufficio, nonostante fossi afflitta dal pensiero di dovere rifare tutto il traffico appena fatto una seconda volta. Ma non potevo lasciarlo li da solo tutta la notte.
Sono arrivata trafelata, ho preso l'ascensore, entrata in stanza e lui non era sul tavolo dove l'avevo lasciato...Solo un biglietto con su scritto che se ne era andato con un collega.
E' vero che spesso l'ho lasciato in balia dei 50/60 oggetti che di solito tengo in borsa, graffiato dalle chiavi, schiacciato da trucchi e agende, in lotta con i suoi due più acerrimi nemici: l'ipod e la chiavetta USB. E lui ha cercato di ribellarsi, si è mosso, ha chiamato...urlato e io raramente sentito e lasciato invece spesso gridare all'infinito...fino a che non ha esaurito le sue energie.
Altre volte, distratta, l'ho lasciato cadere da varie altezze e lui si è arrabbiato, mi ha lasciata...non mi ha più parlato.
L'ho anche portato in barca con me, lui per tutta risposta che ha fatto? ha deciso di scivolare via dal borsone mentre eravamo tutti intenti a tenere una bella bolina, sbattere sul tavolino da carteggio ed eclissarsi...Si... L’ha fatto…ha bruciato il suo monitor...Nero..Buio...ma funzionava ancora..Che crudeltà è questa? Funzionare al buio..non farmi vedere cosa scrivevo, chi chiamavo e chi chiamava…le mie foto.

Basta, è necessario un periodo di pausa. Per questa notte dormi fuori....Domani si vedrà, sicuramente avrai da ridire ed io brontolerò un pochino per poi riprenderti con me, come sempre..Ma tutto sommato non si sta poi male senza di te...caro cellulare...:-) almeno per qualche ora.

TECNOSTRESS...e MULTITASKING MAN

Questa mattina, mentre sfogliavo la rivista settimanale La Repubblica delle donne, pubblicata sabato scorso assieme al quotidiano La Repubblica, mi è caduto l’occhio su un articolo intitolato STRESS DA TECNOLOGIA di Monica Melotti.
Li per li ho pensato si trattasse delle solite raccomandazioni tipo, il cellulare fa male, le radiazioni dei terminali fanno male…in realtà il focus era ben diverso…in quanto si parlava delle professioni più stressanti. Ho approfondito e in sintesi l’articolo dice che le professioni più stressanti oggi sono quelle che richiedono di stare tante ore al computer, al cellulare, gestendo una mole sempre maggiore di informazioni. Tanto che lo stress diventa tecnostress.

Riporto le conclusioni, citate dalla giornalista, di uno studio condotto in Italia su 200 professionisti impegnati per molte ore con la tecnologia : (…) Le professioni più a rischio sono quelle degli operatori dell’information and communication technology, dei giornalisti( in particolare del web) e degli analisti finanziari – spiega Enzo Di Frenna, presidente dell’associazione Netdipendenza e autore della ricerca. “Le situazioni che procurano maggiormente tensione sono: il dover gestire informazioni eccessive, l’abuso degli apparecchi e la fretta nell’esecuzione delle operazioni. In una parola il multitasking.” ( …caspita questa è una mia giornata normale di lavoro…mi devo preoccupare?)

Interessante è vedere cosa questo tecnostress provoca: stanchezza cronica, disturbi del sonno, problemi cardiocircolatori e alterazioni di umori….( non sono banalità in effetti…e allora? Che dobbiamo fare? Perché non se ne parla più di tanto?....Bisogna tutelare la nostra salute? Oppure visto che stiamo in un ufficio e non nelle miniere, né in una industria chimica, né su un palazzo in costruzione…non corriamo poi seri rischi?

Giusta la conclusione dell’esperto : “Non siamo macchine: un computer può lavorare senza tregua finchè i dispositivi lo consentono, gli uomini no. Le aziende sono fatte di persone e se la loro salute mentale e fisica viene compromessa, lo è anche la redditività dell’impresa”…Sante parole….ma qualcuno prima o poi riuscirà a tradurle?

domenica 21 settembre 2008

..la mia prima volta su Asso di Fiori

Non c’è nulla da fare…andare in regata il Sabato e la Domenica mi mette di buon umore per tutta la settimana a venire …e di conseguenza il Lunedì in ufficio non è mai così tragico.
A tal proposito voglio ringraziare tutto l’equipaggio di Asso di Fiori per avermi imbarcato in occasione del Trofeo Incarbona 2008. La barca, un Grand Soleil 56, è davvero uno spettacolo…direi un gioiello ed è grande: 17 metri di scafo circa e 22 di albero!
Io sono abituata ad andare su barche che non superano i 40 piedi e devo dire la differenza si sente, eccome se si sente. Solo poche parole per esprimere tutta la mia emozione nel portare per la prima volta lo Spinnaker di Asso di Fiori. Il vento era tale da non creare troppi problemi e mi ha permesso di familiarizzare con una imbarcazione tale e la sua potenza velica. Certo andare su una barca simile per la prima volta implica molta attenzione e una coordinazione differente rispetto alle barche di molto più piccole, ma le sensazioni che si hanno durante la sua navigazione sono davvero intense, soprattutto quando si nota quanto navighi veloce anche con arie leggere e quanto stringa al vento. Che dire…davvero una bella giornata soddisfacente, almeno per me…Anche se so che c’è sempre tanto da imparare.. Per i commenti tecnici/tattici rimando all’amico Eugenio sicuramente più esauriente di me. Grazie a tutti ! :-)

giovedì 18 settembre 2008

Giorni....

..Hai presente quelle giornate in cui pensi di aver sbagliato tutto... e nonostante ciò continui a sbagliare ancora...Beh...Eccole... Quelle giornate in cui si fa sempre più pressante la sensazione di non aver vissuto tu la Vita , ma piuttosto che sia stata Lei ad avere vissuto te...

martedì 16 settembre 2008

and I am not frightened of dying, any time will do, i Dont mind. ( the great gig in the sky)

Un altro personaggio storico della musica se ne è andato dopo una breve lotta contro il cancro come riportano i giornali, sto parlando di Richard Wright (1943-2008), il tastierista e membro fondatore dei Pink Floyd.
La sua morte silenziosa rispecchia in fin dei conti tutta la sua vita artistica con in famoso gruppo, in quanto sicuramente ne è stato forse il membro più appartato e discreto e nonostante ciò i suoi giri di organo Hammond ancora sono vivi e caratteristici.
Tutti sappiamo che i suoi maggiori contributi musicali si trovano in A Saucerful of secrets, Shine on you crazy diamond , The great gig in the sky, Us and them… e Echoes.
Ed è proprio con Echoes che vorrei ricordarlo qui…una delle canzoni più belle dei Pink Floyd secondo me…la cui bellezza e peculiarità risiede proprio nei suoni che Richard Wright ha saputo creare:
"Overhead the albatross hangs motionless upon the air
And deep beneath the rolling waves in labyrinths of coral caves
The echo of a distant tide
Comes willowing across the sand
And everything is green and submarine
And no one showed us to the land
And no one knows the where's or why's
But something stirs and something tries
And starts to climb towards the light (…)
"

lunedì 15 settembre 2008

Cigni....senza parole

Non ci sono molte parole da adoperare per commentare queste foto meravigliose che ho preso dal sito dello Yatch Club Costa Smeralda , in occasione della Rolex Swan Cup 2008 che si è tenuta nel fine settimana a Porto Cervo...Infatti sfido chiunque a dire qualcosa di negativo sugli Swan... e se proprio qualcuno volesse farlo ...lo facesse altrove non qui...oggi voglio godermi questi Cigni ....:-)
Plenty

Favonius ( winner maxi Division)

mercoledì 10 settembre 2008

Ultimi acquisti ....

Oggi voglio parlare di musica, anzi diciamo dei miei ultimi acquisti… Entrare in un negozio di libri o di CD musicali per me è devastante…Esco sempre con tre o quattro elementi in busta. Purtroppo per il mio portafoglio appartengo a quella piccola fetta di pubblico - ormai sempre più piccola - che ancora compra i CD musicali in negozio: novità oppure dischi d’epoca a prezzo scontatissimo…( ieri ad esempio ho trovato a basso costo il Live at Pompei dei Pink Floyd, che ho rigorosamente comprato, avendone perso copia da qualche parte tempo fa).
Non so perché ma avere il cd originale, con la sua copertina, con l’etichetta stampata mi piace, mi procura molta più soddisfazione che avere lo stesso esemplare diciamo di altra origine.I miei ultimi acquisti sono: Forth, l’ultimo dei Verve e un disco molto particolare di cui ignoro assolutamente gli autori: Lulu Rouge.
I Verve li ho scoperti con A Storm in Heaven anni fa e amati con Urban Hymns, di conseguenza ero molto curiosa di sentire l’ultimo disco…e devo dire mi è davvero piaciuto, Sit & Wait la trovo trascinante.
Mentre il secondo appartiene a un genere che di solito non ascolto, definito come Elettronica / Dub / Downtempo.
Beh potrei dire che è molto d'ambiente... Ma mi ha entusiasmato: suoni molto particolari e originali
Come sono arrivata a comprare un disco del genere?
Ero in un negozio che vende cd, macchine fotografiche, Pc, insomma un po' di tutto e mentre guardavo alcuni prodotti, la mia attenzione è andata alla musica che stavano passando di sottofondo....Così sono andata dal negoziante gli ho chiesto cosa era e lui mi ha detto si trattava di un progetto musicale danese, che già aveva fatto altra musica interessante e di cui erano arrivate solo due copie di CD: una era quella che stavano passando, l'altra era in vendita....Ora ne hanno solo una copia perchè l'altra l'ho presa io....Buona Spesa :-)

lunedì 8 settembre 2008

Adrenalina....comincia l'avventura


Finalmente l'ho vista di persona, finalmente l'ho toccata e ci sono salita a bordo...Di cosa sto parlando? Di Adrenalina ITA 156, il mini di Andrea, e insieme a lei ho visto un sogno che pian piano prende forma. Andrea, amico, collega, velista ma direi soprattutto appassionato di mare, vento e di Vela in poche parole, ha finalmente portato la sua Adrenalina in quel di Fiumara e già il racconto del suo trasferimento, che potete leggere sul suo sito http://www.enkelisailing.com/ è entusiasmante. Adrenalina non è una barca come le altre, è un mini - quello che chiamano gioiello tecnologico per le innovazioni impiegate, una barca di 6,50 m dalle alte prestazioni, capace di fare le traversate più ardue come la traversata atlantica! Il mini non lo comprano i croceristi ma solo chi realmente vuole confrontarsi con il mare e con il vento in sicurezza perchè richiede tempo, dedizione, preparazione fisica , tecnica e sacrificio... chi insomma può contare solo sulle proprie capacità in mezzo al mare. Io dico sempre che il mare non si può raccontare, si vive, e il vento che ti spinge a solcare le onde in qualsiasi condizione, è un evento che o lo ami alla follia o non lo capirai mai. Capisco di conseguenza la passione che spinge Andrea a solcare il mare con il Mini, tanto da dedicarsi anima e corpo al suo progetto di percorrere la Ministransat del 2011.
Vedere che questa idea comincia a prendere forma, dopo i primi sacrifici e scoramenti mi riempie di gioia ed emozione, perchè so quanta serietà, quanto studio, quanta tecnica, quanta forza e coraggio, quanta passione Andrea stia mettendo nella realizzazione del suo più grande sogno e progetto.
Io per ora ho solo potuto vederla Adrenalina e a colpo d'occhio è una barca che suscita molte emozioni perchè vedi subito quanto potrebbe essere nervosa in acqua, quanto debba essere curata nei dettagli, quanto sia tecnicamente avanzata e per questo rispettata e trattata con umiltà. E immagini subito anche le sensazioni meravigliose che, chi ama la vela conosce bene, questa barca potrebbe darti una volta preso in mano il suo timone.
Sono estremamente curiosa di provarla di persona...di sentire la sua forza. E spero presto di raccontare qui le prove di Andrea sul suo mini non appena tornerà dai suoi allenamenti in solitario.. A proposito proprio in queste ore è sulla via di ritorno dopo una emozionante, non senza piccoli imprevisti, traversata da Fiumicino a Ponza, giusto per prendere confidenza con la sua nuova compagna di vita…Adrenalina...Buon Vento

Hey! Teachers! Leave them kids alone! (Pink Floyd)

Devo rimanere indifferente di fronte a questo ciarlare di scuola, riforme, grembiuli, condotta ? Io del resto ho finito la scuola e l’università un po’ di anni fa, di conseguenza perchè dovrebbe interessarmi?
Per il momento non ho figli da preoccuparmi in che scuola andranno a finire e se subiranno dei traumi per il 5 in condotta.

Tuttavia ho sentito tanti commenti, tante campane, tante discussioni sulla scuola, gli ultimi in ordine cronologico domenica notte in occasione della trasmissione Tatami di Rai Tre ( ma perché le trasmissioni interessanti le fanno a mezzanotte e in prima serata solo scemenze? Hanno paura che le persone non siano in grado di intendere e volere a ora di cena con lo stomaco pieno, per cui meglio rimbambirle con Grandi Fratelli, Isole piene di dispersi e Cantanti allo sbaraglio?)
Mi sono chiesta inizialmente cosa pensavo io al riguardo, poi ho pensato a come era la mia scuola, a mia madre, alla sua passione e dedizione verso l’ insegnamento. Poi ho pensato all’ignoranza di molti ragazzini di oggi, alla loro dipendenza da internet, da I pod, da gameboy e mi sono detta: ognuno è figlio del suo tempo! Ma che pena mi fanno questi ragazzi a cui nessuno oggi è in grado di instillare l’amore per la letteratura, per la matematica, per la discussione per il dibattito. Ecco quello che mi rattrista, il fatto che pochi di loro avranno nella loro vita l’occasione di emozionarsi, di riflettere su libri, di crearsi delle opinioni.
Non mi preoccupa tanto la disciplina nella scuola, quella non sono i voti a stabilirla, ma il corpo docente, per cui finché ci saranno insegnanti demotivati e senza passione, incapaci di coinvolgere e legare a sé gli studenti, il discorso delle riforme scolastiche focalizzate sulla educazione sociale e civica va in secondo piano.
Non so se essere pro o contro una maggiore austerità e autorevolezza a scuola: secondo me prima di tutto deve essere la famiglia a insegnare ai propri figli l’educazione e il rispetto degli altri perché certo non si può pretendere che lo faccia solo la scuola.
Io so solo che la scuola fatta in un certo modo mi ha insegnato tanto, ho seguito una scuola rigida, ( medie e superiori), avevo la divisa, avevo i voti in condotta che influenzavano notevolmente il giudizio finale, ma avevo anche degli insegnati appassionati che mi hanno fatto leggere e discutere di libri che in quegli anni mi potevano appassionare. Forse molto dipende dall’indole personale? Non credo, perché se un libro viene letto, spiegato, inserito in un contesto, commentato e scelto in base alla scolaresca che si ha di fronte, alla fine quelle scolaresca imparerà prima di tutto ad amore la lettura e poi a scoprire nelle pagine dei libri degli specchi di fronte ai quali confrontarsi.
A questo proposito sono pienamente d’accordo con l’articolo di Paolo Citati, comparso su Repubblica:
"(..) Poi alcuni avevano un modo d'insegnamento che, in parte, si è perduto. Oggi la letteratura è studiata soprattutto come storia della cultura. Allora, i professori più intelligenti parlavano di Dante o Petrarca o Ariosto o Leopardi come se fossero una parte essenziale della vita quotidiana di ogni ragazzo. Vivevamo in loro e per loro. Uno dei miei professori discorreva di Machiavelli e di Guicciardini con tale passione e divertimento, che noi ne discutevamo tornando a casa e poi ne parlavamo a pranzo con nostro padre e nostra madre, come se tutti i problemi della vita moderna fossero illuminati dal Principe e dai Ricordi.
Molti maestri, e soprattutto maestre, erano meravigliosi: molto più bravi di quelli ai quali De Amicis innalzò un monumento nel Cuore. Appena aprivano bocca, tutto diventava chiaro, limpido, luminoso: i numeri si addizionavano, moltiplicavano e dividevano per conto loro: i verbi irregolari non avevano più misteri; la storia diventava un romanzo d'avventure. Avevano un grande dono comunicativo: uno spirito materno maggiore, probabilmente, di quello che esprimevano a casa; e le violente o pacate tirate d'orecchie, e i rapidi colpi di bacchetta sulle mani, venivano accettati senza ribellione.”

I giovani hanno sete di modelli, di avventure, di passione, di parlare, di confrontarsi e se la scuola non capisce questo, non capirà mai come trattare i giovani e come educarli alla vita, come rispondere al loro grido di attenzione, di valori, che troppo spesso si traduce in bullismo.
Per cui basta con il fumo negli occhi, con il voler fuorviare i problemi reali con stupidaggini come il grembiule o il voto in condotta, che si ponga l’attenzione alla scuola come istituzione, ai professori come educatori, e ai ragazzi come persone …E parafrasando il titolo del post nonché canzone emblema dei Pink Floyd, in cui si denunciava una scuola disumanizzante simile a quella di oggi, non altro per il fatto che sta diventando nozionistica e fredda, al Hey! Teachers! Leave them kids alone! ….Io direi Hey teachers help the kids to grow up

martedì 2 settembre 2008

Mascalzone Latino mon amour

(foto da Regatta)
Sarà perchè il nome mi ha subito affascinato, sarà perchè il logo mi piace davvero tanto... sarà perchè è italiano.... sarà perchè mi è simpatico e non lo trovo così snob e distante come il team di Oracle o Alinghi...sarà perchè sono davvero dei bravi regatanti ma io ho sempre tifato Mascalzone Latino in tutte le competizioni ove presente, tanto da comprarmi un set di magliette a maniche corte e lunghe, calzoncini e borsoni del team. Di conseguenza leggere che ha vinto la Rolex Farr 40 European Championship 2008 mi ha riempito di gioia e soddisfazione. Anche perchè il Farr 40 è la barca dei miei Sogni.
Complimenti!