giovedì 31 luglio 2008

Il SW non è democratico

Mi dispiace dirlo...ma in questo mondo ricco di ingiustizie, frodi fiscali, poveri sempre più poveri, ricchi sempre più ricchi....neanche il Software....è più democratico! Neanche lui che dovrebbe essere uguale per tutti si comporta alla stessa maniera con l'utente. Si è umanizzato...:-).

Perchè dico questo? Perchè puo capitare che un applicativo web, critico h24 che offre servizi ai clienti, proprio nel cuore della notte decida di non funzionare più e di non essere disponibile non a te o al tuo collega o ai tuoi amici informatici diciamo - comuni lavoratori - ma al capo dei capi...al dirigente massimo...Vallo a spiegare il motivo..quando tecnicamante non hai spiegazioni...Ci affidiamo alla classica legge di Murphy ..."Se qualcosa può andare storto lo farà"?

Mah...secondo me il SW è classista e razzista....fa distinzioni...se lo usa il capo, a lui andrà in errore, ma non di giorno...o nello stesso momento in cui anche a te andrà male, a lui capiterà di notte...perchè si sa i Capi navigano di notte.....e ti chiamerà inesorabilmente...mentre tu impazzirai per capire il problema...perchè non evindenzierai problemi sulla tua navigazione....I casi della vita? :-)....o generici Problemi di Rete?...Escamotage ancora utile in molte circostanze.
Ed è classita e razzista perchè tu, risolutare di problemi, tuttofare, umile impiegato, spalatore di qualcosa...sei il suo schiavo.

domenica 20 luglio 2008

'Ntrua, 'ntrua! ciascuno a casa sua! (I Malavoglia)

C’è sempre da stupirsi nel leggere le notizie di questo Paese! Quella che oggi mi ha letteralmente lasciato senza parole è una parte dell’arringa fatta dal ministro Bossi al Congresso della Liga Veneta-Lega Nord, riguardante tra le altre cose la scuola e i professori.
Con tutto il mio stupore leggo ovunque che Bossi avrebbe detto….Basta con i professori che non vengono dal nord. Poi ho riflettuto e mi sono detta…Caspita…non sta parlando il macellaio sotto casa alla signora ottantenne, oppure non è il mio collega milanese che, tra un caffè e l’altro, esterna i suoi pensieri tra le quattro mura di un ufficio…Qui si tratta del nostro Ministro…di un Ministro della Repubblica Italiana, che parla di fronte a giornalisti, televisioni.

Ma come si può dire che gli insegnanti del Sud non devono insegnare in Padania? La discriminante quale sarebbe? I soggetti insegnati? Perché potrebbero prediligere autori del Sud?
Ma non siamo per caso in un’epoca in cui si proclama la parità dei diritti, l’uguaglianza, la scambio culturale? L’identità regionale come ricchezza? Siamo tornati per caso alla discriminazione razziale e territoriale e non me se sono accorta? E visto il numero di precari meridionali che insegnano al Nord, se dovessero andarsene, chi insegnerebbe nelle scuole nordiste?

Per cui diciamo addio a Pirandello, che qualche malaugurato membro dell’Accademia di Svezia ha voluto insignire del Nobel nel 1934, via Sciascia, via Verga…via Capuana, via De Filippo….Ma si cancelliamoli tutti dalla nostre Antologie, sono del Sud....che importa se hanno scritto opere meravigliose, se hanno contribuito a rendere grande la Cultura Italiana, famosa in tutto il mondo…Cosa avranno mai ancora da dire questi scrittori ai ragazzi della Padania.

Concludo con una citazione…guarda guarda di Piradello….che poi tanto meridionale non mi sembra…“Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa; la tirannia mascherata da libertà”. (Il fu Mattia Pascal)

Alla fine più che interrogarsi sul paese di origine dei professori, io mi interrogherei sulla preparazione degli studenti….o ex studenti, che applaudono nel sentire dire che l’Italia è schiava di Roma…(citazione dell'Inno d'Italia di Mameli). In seconda media a me insegnarono - una insegnante di Avellino guarda caso- che fu la dea Vittoria, a donarsi come schiava all’Italia e a Roma, perché sempre vittoriose…forse il giorno che spiegarono questo verso a scuola, quei ragazzotti attempati vestiti di verde…erano assenti.

venerdì 18 luglio 2008

100 vele...e dintorni

Anche se è trascorso più di un mese dalla manifestazione velica delle Cento Vele 2008, organizzata da Achab Yacht Club, vorrei comunque riportare qualche mio pensiero al riguardo, avendo partecipato alla manifestazione per la prima volta su un J24...BEEP BEEP J.
In rete è possibile reperire varie informazioni sulla regata, per cui non sto qui a dilungarmi, dirò brevemente che si è svolta in due giornate: la prima Sabato 14 giugno con il Trofeo Gran Crociera ( regata a bastone di fronte il litorale di Ostia ) e la seconda Domenica 15 giugno con la 100 vele, ( regata costiera tra cinque boe disposte lungo Fiumicino e Ostia).
La caratteristica principale della regata è il fatto che riesce ogni anno a raccogliere un grandissimo numero di barche e di conseguenza appassionati di Vela del litorale laziale, pronti a confrontarsi su un bel campo di regata non solo per sport ma anche per scopi benefici, essendo i ricavati delle iscrizioni devoluti ad associazioni umanitarie.



Ed è anche una bella occasione per chi vive e frequenta le spiagge di Ostia per godersi un bellissimo spettacolo di vele e spinnaker spiegate neanche troppo lontane dalla costa.
Per quanto riguarda la mia esperienza che dire, è stata una meravigliosa occasione per conoscere da vicino il J24, che nonostante l’affermazione e promozione dei nuovi Melges 24 e 32, è pur sempre una barca divertente e sensibile, restando ancora in ogni caso il monotipo con la flotta più numerosa in Italia con circa 150 imbarcazioni iscritte alla classe.
Inoltre essere arrivati primi a tutte e due le regate nella classe J24 (classifica generale completa) , ha reso l’esperienza ancora più piacevole. Di questa avventura mi è piaciuto tutto: dalla pulizia e preparazione a terra della barca, alla messa in acqua, dall’armamento dell’albero alle regolazioni pre partenza, dalla regata vera e propria, combattuta con i resto della flotta dei J24, alla ovvia premiazione con tanto di coppa.
Da segnalare soprattutto per la flotta dei J24, il rientro a Fiumara del sabato, che a causa della barra e vento, è stato davvero faticoso, non senza qualche contuso. Noi personalmente siamo entrati con randa e genova al gran lasco…mentre dietro a noi montava un muro d’acqua - molto alto :-\) che ci ha investito, sollevato, intraversato e alla fine letteralmente sbattuto nella foce. Ho visto le sartie quasi in acqua…ma l’estrema bravura/esperienza del nostro timoniere ci ha raddrizzati e portati sani e salvi a casetta.Colgo l’occasione per ringraziare il coach Marco Maurizi e il timoniere Ugo Ciccotti ( BEEP BEEP J), per avermi fatto scoprire il fantastico mondo dei J24 attraverso la loro associazione Vento Caldo… E naturalmente Antonio e Valentina che si sono
succeduti nell’equipaggio durante le due giornate.

lunedì 14 luglio 2008

"Nottata fitusa, 'nfami, tutta un arramazzarsi, un votati e rivotati, un addrumisciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati" (Giro di Boa)

Leggendo le notizie di oggi, mi è saltato agli occhi che dopo 7 anni dai fatti del G8, il tribunale di Genova su 45 imputati ne ha assolti 30 e per di più il verdetto cancella l'ipotesi di crudeltà e tortura sostenuta dalla Procura…E allora mi è tornato in mente Giro di Boa di Andrea Camilleri, letto qualche tempo fa e mi sono chiesta chissà che parole colorite pronuncerebbe ora Salvo Montalbano al suo sottoposto Mimì al riguardo…

Tratto da Giro di Boa di Andrea Camilleri, ( 2003, Sellerio)
"Scusami Salvo, che è la prima volta che chiamano bastardi, figli di buttana e assassini?""Solo che stavolta, almeno in parte, hanno ragione""Ah, tu accussì la pensi?"Sissignore. Spiegami perchè abbiamo agito in questo modo a Genova dopo anni e anni che non capitava niente di simile"Mimì lo taliò con le palpebre quasi completamente calate e non raprì vucca."Eh, no!" disse il commissario. "Rispondimi a parole, non con questa tua taliata di sbirro""E va bene però voglio fare una premessa. Non ho nessuna 'ntinzioni di sciarriarmi cu tia. D'accordo?""D'accordo""Ho capito quello che ti rode. Il Fatto che tutto questo sia capitato con un governo che suscita la tua diffidenza, la tua contrarietà. Pensi che i governanti di oggi in questa faccenna ci abbiano bagnato il pane.""Scusa. Mimì. Hai letto i giornali? Hai sentito la televisione? Hanno detto, più o meno chiaramente, che nelle sale operativegenovesi in quei giorni c'era gente che non ci doveva stare. Ministri, deputati e tutti dello stesso partito. Quel partito che si è sempre appellato all'ordine e alla legalità. Ma bada bene, Mimì: il loro ordine, la loro legalità"."E questo che significa?""Significa che una parte della polizia, la più fragile macari se si crede la più forte, si è sentita protetta, garantita. E si è scatenata. Questo nella migliore delle ipotesi""Ce n'è una peggiore?""Certo. Che noi siamo stati manovrati, come pupi, nell'opira dei pupi, da persone che volevano fare una specie di test""Su cosa?""Su come avrebbe reagito la gente ad un'azione di forza, quanti consensi, quanti dissensi. Fortunatamente non gli è andata tanto bene""Mah!" fece Augello dubitoso.Montalbano decise di cangiare discorso."Come sta Beba?""Non tanto bene. Ha una gravidanza difficile. Deve stare più corcata che susuta, ma il dottore dice che non c'è da preoccuparsi."

venerdì 11 luglio 2008

Il fascino degli x35

...Bellissime barche.....:-)


Come internet influenza la nostra mente.....mmmh







Negli ultimi giorni sono incappata in un articolo pubblicato da Nicholas Carr, scrittore americano contemporaneo di libri e articoli incentrati su tecnologia, affari e cultura, intitolato Is Google Making Us Stupid?, che neanche a dirlo mi ha subito incuriosita.
L’articolo è abbastanza lungo e complesso, di conseguenza non sto qui a riassumervelo, tuttavia ci sono delle riflessioni interessanti da fare, almeno per me.
Il succo del discorso riguarda l’influenza che Internet, i motori di ricerca e lo studio effettuato con internet hanno sulla mente umana, e soprattutto sul modo di pensare e arrangiare i pensieri. Egli lamenta il fatto che da quando ha cominciato a usare internet per la sua attività di scrittore e ricercatore, la sua capacità di concentrazione nella lettura di libri o lunghi articoli è assai diminuita.
Secondo quanto egli afferma più si usa il Web, più si fa fatica a restare attenti durante la lettura di lunghi brani scritti. In effetti trovo che sia realmente così oggi, non tanto per me o per chi è stato abituato a fare i propri studi scolastici e universitari nelle biblioteche tra pile di libri da leggere e sfogliare, ma per i giovanissimi di oggi che sono nati con internet e che, qualsiasi ricerca debbano fare, usano internet con annesso copia/incolla a raffica, senza acquisire - forse - la capacità di riflettere e di approfondire un argomento.
Ora non è mia intenzione screditare i motori di ricerca o internet, non potrei farne a meno neanche volendo, o negare la sua utilità e praticità, solo è innegabile il fatto che la nostra mente , surfando di qua e di là, rimanga alla superficie delle cose, al trafiletto letto al volo su qualche link e che si perda l’abitudine a scendere in profondità, a creare e formulare dei legami/connessioni con le varie informazione lette.
Quando andavo a scuola uno degli aspetti su cui uno studente era giudicato era l’abilità a redigere delle tesine, creando collegamenti tra le varie materie a seconda degli argomenti trattati. Ora questa attività, che noi facevamo neanche troppi anni fa, tra voluminosi tomi di enciclopedie e libri vari spendendo pomeriggi interi, si fa con tre/quattro click e pochissima rielaborazione personale, tanto che spesso poi neanche si ricorda più quello appena ricercato (..venendo da una famiglia di insegnanti, sono all’ordine del giorno questi discorsi). Ed è questo quello che mi spaventa della cultura offerta da internet: il fatto che si vada perdendo come dice lo scrittore, la profondità delle cose, la capacità di costruirsi una idea, di immaginarla nella nostra mente, di concentrarsi: si pensa orizzontalmente e non più verticalmente.
Un mio collega informatico, mi ha confermato proprio questo timore: lui stesso usa molto internet come strumento di lavoro, giudicandolo molto utile per ritrovare al volo qualche comando perso o sintassi dimenticata, riconoscendo il fatto che proprio la comodità di trovare qualcosa in qualsiasi momento con un semplice click, è ciò che impedisce di ricordarsela: se ogni volta che si dimentica un comando bisogna sfogliare un manuale di 1000 pagine, anche con indice alla mano, chiaro che dopo la seconda volta il comando dimenticato… resterebbe sicuramente impresso nella mente.
Certo qualcuno potrebbe obiettare che attraverso internet, si legge di più, si sanno più cose e più rapidamente, ma come le assorbiamo queste cose in più che leggiamo? Come le organizziamo nella nostra mente? Certo il discorso dipende molto dagli argomenti che cerco su internet…e se faccio di Internet la mia unica fonte di cultura.
L’articolo punta anche l’attenzione sul fatto che tutto il business oggi e non solo internet, spinge sul fatto che la mente umana debba essere veloce, il più veloce possibile in modo che tutti noi navighiamo sempre più velocemente visualizzando di conseguenza più link e pagine possibili con le annesse pubblicità e fonti di guadagno per i motori di ricerca. Ma sinceramente questo aspetto è quello che mi preoccupa di meno rispetto al fatto che forse questa tecnologia, in mano a tutti indiscriminatamente e senza preparazione, più che facilitarci la vita…ce la rende forse più piatta e stupida.

lunedì 7 luglio 2008

Di ritorno da Lerici


Ogni volta che torno da una regata, da un giro in barca, o da qualche giorno passato in deriva mi sento rigenerata, in pace con me stessa e con il mondo....grande potere del mare, dei suoi colori, dei suoi odori e della forza del vento! Ma questa volta il mio rientro ha un sapore diverso...direi più profondo e questo grazie alle persone conosciute e al meraviglioso mondo che è la vela.
Sono stata una settimana a svolgere servizio come assistente di terra presso la scuola di vela di Santa Teresa (Lerici – Centro velico Caprera) per formare giovani velisti che di media avevano dai 13 ai 15 anni. All'inizio è stato duro coordinare un bel gruppo di circa 30 ragazzini scalmanati, appena usciti da scuola e per questo poco propensi a sottostare ancora a delle regole e compiti, affinché imparassero a prendersi cura delle proprie camerate e tenerle in ordine, ad alzarsi presto per preparare la colazione ai compagni, a collaborare alle pulizie, a rispettare degli orari...insomma a cominciare a capire a terra cosa vuol dire essere un equipaggio in mare.
Tuttavia devo dire che dopo qualche giorno, sono tutti diventati abbastanza collaborativi e vederli migliorare giorno per giorno anche in mare, sui loro laser 2000 o laser bahia…è stata una grande gioia. Certo non posso raccontare tutto per filo e per segno, cosi ho deciso di elencare solo i momenti più belli, che per me sono stati il vederli provare e riprovare le varie andature, il navigare con loro, il vedere nei loro occhi la soddisfazione quando una strambata riusciva, l’accanimento durante le prime regatine e i commenti serali.
Si i commenti serali, caratterizzati dalla sincerità e spontaneità che a quella età ancora si conserva, durante i quali ognuno metteva in comune i propri dubbi, le proprie paure, ma anche la felicità per una manovra riuscita.. Sera dopo sera, lo sconforto per non riuscire a manovrare la barca, la difficoltà nel coordinare i vari movimenti, la confusione totale verso la direzione del vento, la fatica, la rabbia verso il membro dell’equipaggio che non collaborava - grazie soprattutto alle tante ore passate in navigazione e alla pazienza degli istruttori - hanno lasciato spazio alla gioia, all’entusiasmo, alla soddisfazione e ad una sempre maggiore sicurezza e fiducia nelle proprie potenzialità. Navigare con loro è stato davvero un piacere e per questo li ringrazio tutti. Non c’è nulla di più bello che condividere le proprie passioni con gli altri…e la vela ti permette proprio questo…avvicinando le persone più disparate, di tutte le età e mostrandole per come realmente sono.