C’è sempre da stupirsi nel leggere le notizie di questo Paese! Quella che oggi mi ha letteralmente lasciato senza parole è una parte dell’arringa fatta dal ministro Bossi al Congresso della Liga Veneta-Lega Nord, riguardante tra le altre cose la scuola e i professori.
Con tutto il mio stupore leggo ovunque che Bossi avrebbe detto….Basta con i professori che non vengono dal nord. Poi ho riflettuto e mi sono detta…Caspita…non sta parlando il macellaio sotto casa alla signora ottantenne, oppure non è il mio collega milanese che, tra un caffè e l’altro, esterna i suoi pensieri tra le quattro mura di un ufficio…Qui si tratta del nostro Ministro…di un Ministro della Repubblica Italiana, che parla di fronte a giornalisti, televisioni.
Ma come si può dire che gli insegnanti del Sud non devono insegnare in Padania? La discriminante quale sarebbe? I soggetti insegnati? Perché potrebbero prediligere autori del Sud?
Ma non siamo per caso in un’epoca in cui si proclama la parità dei diritti, l’uguaglianza, la scambio culturale? L’identità regionale come ricchezza? Siamo tornati per caso alla discriminazione razziale e territoriale e non me se sono accorta? E visto il numero di precari meridionali che insegnano al Nord, se dovessero andarsene, chi insegnerebbe nelle scuole nordiste?
Per cui diciamo addio a Pirandello, che qualche malaugurato membro dell’Accademia di Svezia ha voluto insignire del Nobel nel 1934, via Sciascia, via Verga…via Capuana, via De Filippo….Ma si cancelliamoli tutti dalla nostre Antologie, sono del Sud....che importa se hanno scritto opere meravigliose, se hanno contribuito a rendere grande la Cultura Italiana, famosa in tutto il mondo…Cosa avranno mai ancora da dire questi scrittori ai ragazzi della Padania.
Con tutto il mio stupore leggo ovunque che Bossi avrebbe detto….Basta con i professori che non vengono dal nord. Poi ho riflettuto e mi sono detta…Caspita…non sta parlando il macellaio sotto casa alla signora ottantenne, oppure non è il mio collega milanese che, tra un caffè e l’altro, esterna i suoi pensieri tra le quattro mura di un ufficio…Qui si tratta del nostro Ministro…di un Ministro della Repubblica Italiana, che parla di fronte a giornalisti, televisioni.
Ma come si può dire che gli insegnanti del Sud non devono insegnare in Padania? La discriminante quale sarebbe? I soggetti insegnati? Perché potrebbero prediligere autori del Sud?
Ma non siamo per caso in un’epoca in cui si proclama la parità dei diritti, l’uguaglianza, la scambio culturale? L’identità regionale come ricchezza? Siamo tornati per caso alla discriminazione razziale e territoriale e non me se sono accorta? E visto il numero di precari meridionali che insegnano al Nord, se dovessero andarsene, chi insegnerebbe nelle scuole nordiste?
Per cui diciamo addio a Pirandello, che qualche malaugurato membro dell’Accademia di Svezia ha voluto insignire del Nobel nel 1934, via Sciascia, via Verga…via Capuana, via De Filippo….Ma si cancelliamoli tutti dalla nostre Antologie, sono del Sud....che importa se hanno scritto opere meravigliose, se hanno contribuito a rendere grande la Cultura Italiana, famosa in tutto il mondo…Cosa avranno mai ancora da dire questi scrittori ai ragazzi della Padania.
Concludo con una citazione…guarda guarda di Piradello….che poi tanto meridionale non mi sembra…“Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa; la tirannia mascherata da libertà”. (Il fu Mattia Pascal)
Alla fine più che interrogarsi sul paese di origine dei professori, io mi interrogherei sulla preparazione degli studenti….o ex studenti, che applaudono nel sentire dire che l’Italia è schiava di Roma…(citazione dell'Inno d'Italia di Mameli). In seconda media a me insegnarono - una insegnante di Avellino guarda caso- che fu la dea Vittoria, a donarsi come schiava all’Italia e a Roma, perché sempre vittoriose…forse il giorno che spiegarono questo verso a scuola, quei ragazzotti attempati vestiti di verde…erano assenti.
Alla fine più che interrogarsi sul paese di origine dei professori, io mi interrogherei sulla preparazione degli studenti….o ex studenti, che applaudono nel sentire dire che l’Italia è schiava di Roma…(citazione dell'Inno d'Italia di Mameli). In seconda media a me insegnarono - una insegnante di Avellino guarda caso- che fu la dea Vittoria, a donarsi come schiava all’Italia e a Roma, perché sempre vittoriose…forse il giorno che spiegarono questo verso a scuola, quei ragazzotti attempati vestiti di verde…erano assenti.
3 commenti:
A parte l'ignoranza del Ministro molto poco onorevole (diplomato Radio Elettra) - non dimentichiamo il polverone sollevato anni fa per i nostri calciatori che non cantavano l'inno - questa circostanza conferma come questa destra sia fatta da piccoli uomini uniti solo dalla voglia di poter fare quel che gli pare, parlando di interesse nazionale solo per coprire i propri affarucci
In questo periodo di scarso consenso la politica parla al proprio elettorato per fidelizzarlo suscitando lo sdegno nell'elettorato avverso sul quale sa di non avere nessun ascendente. Il fatto di essere rappresentante dell'Italia intera e no n di una sola parte, quando si sta al Governo, pare essere secondario...salutiamo
cerca su google "figlio bossi bocciato"...saluti
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