sabato 22 novembre 2008

Parla, posta o digita?...


Cosa volevo scrivere oggi?
Oggi volevo inizialmente esprimere qualche mia riflessione sul fenomeno direi mondiale e ormai onnipresente di FaceBook - essendone venuta in contatto da qualche settimana, poi la mia attenzione è stata catturata da due notizie contraddittorie che ho letto sul giornale, legate tra loro, secondo me, da una profonda tristezza e assurdità e indirettamente al fenomeno dei social network.
La prima notizia, tratta dalla Repubblica online riporta come titolo: Navigare in internet fa bene agli adolescenti, la seconda recita: Usa, suicida in diretta sul webin 1500 lo seguono in streaming.


Premetto che le mie riflessioni sono puramente a titolo personale, in quanto so ben poco sia a livello sociale che tecnico di fenomeni come FaceBook, My space, Twitter o Friendfeed. E direi per fortuna.
Nella mia mente c’è al momento molta confusione al riguardo, mi compaiono davanti gli occhi come fossero immagini rubate da un caleidoscopio screenshots dei post di FaceBook, le sue applicazioni con cui giocare, i colori di MySpace e i video di Youtube, giovanissimi sdraiati nelle loro camere chiuse che navigano su internet e partecipano ai social network più in voga, oppure che postano agli amici tramite telefonino dove sono e cosa fanno, bit che viaggiano da una casa all’altra, cavi di rete che pulsano sotto terra o reti wireless che vibrano in aria e trasmettono sentimenti, paure, gioie e morte, si anche la morte! E persone che non parlano più, che riducono al minimo indispensabile il contatto umano.
Forse è meglio che faccia un po’ di ordine…Allora parto dalla prima notizia citata :" (...)Contrordine: internet agli adolescenti fa bene. Al contrario di quanto comunemente si creda, passare molto tempo davanti al computer navigando in rete è per i ragazzi una risorsa e non un pericolo, tanto meno una perdita di tempo. E' la conclusione di un lungo e approfondito studio condotto dalla MacArthur Foundation, una fondazione indipendente americana. "
E cosa guadagnerebbero i giovanissimi di oggi a passare i loro pomeriggi navingando, mi chiedo…ecco pronta la risposta:"(...) E' proprio online che gli adolescenti "acquisiscono gli strumenti tecnologici e le capacità necessarie nel mondo contemporaneo" secondo l'autrice dello studio, Mimi Ito, docente presso l'Università della California, che sottolinea: "Potrebbe essere u"na sorpresa per i genitori apprendere che per i loro figli stare online non è una perdita di tempo" ma un momento essenziale di apprendimento e sviluppo, si legge sul sito web della Bbc."
Inutile riportare la mia esclamazione che sinceramente non è stata solo di stupore ma anche di rabbia… Si può dire una cosa del genere? Si possono crescere dei ragazzi davanti al PC? Poi ci lamentiamo che non sono capaci di relazionarsi all’altro, che sono problematici, violenti. Ma se non si abituano a convivere con le altre persone, a toccarle, a vederle, come possono crescere? Cosa potranno mai imparare da soli, navigando su internet, più dello stare con gli amici in piazza, di uscire e conoscere il mondo? I colori della natura, i rumori della città? Imparano le tecnologie? Il mondo contemporaneo? Ma fatemi il piacere. c’è la scuola per queste cose, miriadi di corsi ad hoc. Qui stiamo assistendo al processo inverso dell’elaboratore Hal 9000 del film Odissea nella spazio 2001! Ve lo ricordate? Che prima di essere spento confessava al suo tecnico che aveva paura, si era umanizzato, noi invece stiamo diventando macchine, aridi, incapaci tra qualche tempo anche di parlare a voce tra noi, preferendo interloquire tramite PC.
Io non dico di negare internet ai ragazzi, per carità, ma insegniamo ai nostri figli che oltre internet c’è altro nella vita e che le persone si relazionano e vivono in comunità reali e non virtuali. Legato a questo discorso riporto l’altra notizia che mi ha sconvolto, un giovane di 19 anni che si suicida online trasmettendo dalla famosa e seguitissima Justin Tv, facendosi vedere da tutti i suoi amici virtuali via web mentre ingeriva dei farmaci. All'inizio tutti pensavano fosse una finzione, per questo non si erano spaventati, fino a quando un ragazzo, insospettito dall'immobilità prolungata dell'amico virtuale, ha chiamato la polizia.


Leggendo l’articolo più o meno viene detto il motivo di tale atto, ingiustificabile su tutti i fronti, ma quello che mi ha colpito di più è la solitudine che probabilmente circondava questo ragazzo. La mania di protagonismo che spinge molte persone a raccontarsi via web, a comunicare il proprio stato, sicuramente ha giocato un ruolo determinante perché non era scritto da nessuna parte che dovesse accendere la webcam mentre si suicidava. Tuttavia dietro questo gesto non ci leggete anche un estremo grido di aiuto? Di contatto reale? E una profonda solitudine?
Non dobbiamo temere che i nostri figli passino ore su internet poi però sempre più frequentemente leggiamo di ragazzi che si suicidano online o compiono gesti atroci online affinché la comunità virtuale li possa vedere!
Non è mia intenzione spiegare la psicologia che si cela dietro tali azioni anche perché non ne sono capace, ma ho paura, ho paura di come possa evolvere la mente umana in tali circostanze. A me questi social network cominciano a spaventare davvero, soprattutto mi spaventa il fatto che non si è capaci alle volte di gestirli e se ne diventa quasi dipendenti, una sorta di nuova droga che non offusca la mente e il corpo ma i rapporti interpersonali perché da una parte è una finestra sul mondo, dall‘altra è un modo per non mettersi in gioco direttamente, un farsi leggere ma nello stesso tempo un proteggersi dalla presenza fisica dell'altro.

Deleghiamo…ecco cosa facciamo.. deleghiamo a internet l’educazione dei nostri figli, facendone degli stupidi o degli esaltati, e deleghiamo il contatto umano al monitor e alla tastiera perché più facile, meno compromettente, meno pericoloso e impegnativo che affrontare l'altro dal vivo. E inoltre il PC ci protegge, perchè possiamo "virtualizzarci", diventari altri, darci un tono, costruisrci una vita parallela spesso più interessante di quella vera.... Di questo passo chissà dove andremo a finire....

domenica 16 novembre 2008

III giornata di campionato ad Anzio...Scirocco, Onda e un bel secondo posto

Terza giornata di Campionato ad Anzio su Marmellata JJ di Anna Sargenti ( J24). Vento abbastanza costante da SE, sui 16/17 nodi con onda formata e antipatica davvero, cielo semi coperto ma in generale una bella giornata.

Equipaggio ancora diverso per urgenze varie, tranne me alle scotte, Anna l’armatrice al timone e Antonio, nella veste, anzi in una vesta rispolverata e bagnata direi di prodiere, coadiuvato dal tattico – ex prodiere Alberto. In aggiunta Simone e Angelo.

Che dire? Due belle regate e nonostante la stanchezza devo dire sono molto soddisfatta dei nostri risultati: abbiamo fatto un quarto posto alla prima regata e un bellissimo secondo posto alla prova successiva.
La prima partenza, in barca verso il centro della linea è stata perfetta, peccato che la maggior parte dei J24 e dei Platu 25 erano oltre la linea al segnale di partenza, per cui tutto da rifare!
La seconda partenza non è stata grandiosa – come spesso avviene in questi casi, coperti per buona parte della bolina, a metà campo un giro di vento a destra ci ha permesso di risalire bene e una poppa precisa e veloce ci ha fatto guadagnare qualche posizione, per ripartire poi di bolina spediti. In prossimità della seconda boa siamo arrivati secondi, ma un impiccio tra scotta Genova e tangone che ha rallentato la manovra della virata, ci ha fatto perdere posizioni e alla fine siamo arrivati quarti.
Dopo pochi minuti dall’arrivo di tutta la flotta, i giudici hanno dato la partenza della seconda prova che è filata liscia come l’olio, quasi perfetta per tattica e tecnica.
Alla prima boa di poppa mi ero convinta che fosse lo stacco dell’arrivo…chissà perché nella mia mente avevamo già percorso i due bordi richiesti da regolamento..:-) per cui ho ritardato a cazzare il Genova dopo l’ammainata di Spi per ripartire subito di bolina…ma non abbiamo avuto perdite perché siamo comunque rimasti incollati alla prima imbarcazione.

Un altrettanto buon bordo di poppa ci ha permesso di concludere la regata in una splendida seconda posizione. Così con le due prove di oggi, siamo riusciti a risalire la classifica generale – e al momento Marmellata JJ è quarta, come riporta la classifica aggiornata, dietro
MARCO VINCENTI, FIAMME AZZURRE P.P.
PAOLO RINALDI, GDV LNI ANZIO
GIANNI RICCOBONO, NETTUNO YACHT CLUB




martedì 11 novembre 2008

Odore....

La canzone nuova dei Negrita si intitola che rumore fa la felicità, chissà perché mi ero convinta fino a poco fa che il titolo fosse in realtà che odore ha la felicità…Forse perché nella mia testa è più facile pensare all’odore della felicità piuttosto che al rumore che può fare la felicità?
Bando alle ciance e al titolo della canzone dei Negrita, che è solo un pretesto nonostate devo dire apprezzo molto, il succo del discorso è che a me piace pensare all’odore della felicità o meglio agli odori che si incuneano nella mente quanto si è felici e soprattutto all’immediata sensazione di felicità e gioia - puro istinto oserei dire, che certi odori trasmettono nella nostra mente e poi al nostro corpo.
Alle volte sentendo degli odori mi vengono le lacrime agli occhi per la gioia e a seconda dell’associazione che si scatena in me, rivivo certe sensazioni come fossero reali.
Così mi sono chiesta per me che odore ha la felicità?
Per me l’odore della felicità è sicuramente il profumo di mia nonna, che ancora sento in alcuni indumenti suoi che conservo. È il profumo dell’infanzia, della sicurezza, delle notti passate a dormire da lei nel lettone quando i miei uscivano, dei maglioni fatti a maglia, delle ramanzine, della torta alle mele…Delle passeggiate al parco.
Dei momenti passati a indossare le sue bellissime scarpe con i tacchi, della sua eleganza, della sua cura, del suo amore per il prossimo, della sua educazione.
E anche l’odore dell’androne delle scale di certi palazzi del centro di Roma, li ci sono i ricordi dei pranzi in famiglia con tanti parenti, delle risate, dei pomeriggi passati a giocare con i cugini e i figli dei vicini, delle corse per giocare a nascondino.

L’odore della felicità è anche il profumo della pipa…Perché materializza una figura paterna che in realtà si è dissolta come il fumo e la trasforma in qualcosa di dolciastro.

L’odore della felicità è l’odore della cannella e dello zenzero che mi ricordano dei Natali lontani.
L’erba appena tosata mi da l’idea di libertà, così come l’odore del mare che mi riempie il cuore di tutto.

L’odore della pelle delle persone. In particolare l’odore di mia madre: appoggiare il volto sul suo seno ancora oggi mi fa dimenticare tutte le brutture della giornata e ricordare cosa è l’amore.
L’odore del corpo della persona che ci è accanto, che si ama o che ci interessa. Spesso basta il suo odore sul cuscino, su una camicia o nell'aria per rassicurarci e stimolarci più di quanto possa fare un bacio o di un abbraccio, anzi è l’odore che funge da calamita verso l’altro molto spesso.

Quali meccanismi misteriosi si scatenino nella nostra mente sentendo solo alcuni odori, non so dirlo, ma restiamo legati ad alcuni odori anima e corpo.
E per voi che odore ha la felicità?
Dimenticavo….il profumo del caffè la mattina…e il sugo delle lasagne..:-)

domenica 9 novembre 2008

Si naviga ancora...

Finalmente dopo due settimane sono state pubblicate le classiche IRC della prima giornata di regate a Fiumicino tenutesi il 26/10/2008, e guarda caso proprio a ridosso della seconda giornata di gara. Forse per stimolare lo spirito sportivo e agonistico dei regatanti, che almeno sanno contro chi devono fare la regata o per lo meno con chi misurarsi tra un bordo e l’altro?

Cerco di fare mente locale sulle varie classifiche e le mie esperienze e non è affatto facile, saltando ogni domenica da un campionato all’altro, da Ostia ad Anzio, da un comet 41 S (Nambawan) a un j24 (Marmellata JJ), da un ruolo da drizzista a uno da tailer Genova/Spi, da regate relativamente tranquille a regate fisiche e nervose, dove spesso i litri di acqua non li vedi scorrere solo sotto i tuoi piedi ma a fiumi lungo tutta la barca e addosso a te.

Certo avessi avuto il tempo di scrivere mano mano le mie esperienze veliche sarebbe stato tutto più facile, ma il tempo per riorganizzare le idee è quello che è.
Continuo per ora con il resoconto della seconda giornata di regata a Anzio sul J24 (02/11/2008), per l’occasione con un equipaggio totalmente rinnovato ( escluso me ovviamente) per impegni vari degli altri membri.
Il tempo certo non era dei migliori, non per il sole che anzi splendeva in cielo, ma per il mare molto formato e lo scirocco tra i 20 e i 24 nodi. La nostra prima regata non è andata male, anzi, credo siamo arrivati quarti - nonostante la classifica riporti un dnc, tutto da verificare in quanto mendace. Nessun errore particolare, virate buone e abbattute ottime, naturalmente visto l’equipaggio nuovo e la mancanza dell’armatore, nessuno ha voluto strafare e mettere a rischio la barca, per cui tutto è stato fatto con molta calma.
La seconda regata putroppo non l’abbiamo terminata perché ha ceduto il nodo della drizza randa ed è stata veramente una disdetta, perché avevamo appena finito un bellissimo bordo di poppa planando e recuperando su chi era davanti, ma dopo il cedimento della penna appena iniziato il bordo di bolina ci siamo dovuti ritirare.
Comunque, il J24 sarà anche fisico e scomodo ma quanto è divertente!
E Anzio il giorno di regate è davvero uno spettacolo…quanto mi emoziona vedere accanto ai grandi diciamo, i ragazzi e i bambini preparare i loro laser e optimist, con tanta cura e dedizione - così piccoli e così precisi nei loro movimenti, spesso accompagnati da padri e madri con vele sulle spalle e cassette degli attrezzi sempre a portata di mano per ogni evenienza.

Oggi invece, 9 Novembre 2008, ho regatato a Fiumicino, per la seconda di Campionato, ma facciamo un passo indietro. La prima giornata ci ha visto arrivare in nona posizione ( su 17 barche) in compensato in classe 1 ( regata IRC), mentre overall tra le due classi, quindicesimi su 28 barche.
Non male, come prima regata e prima uscita in assoluto su Nambawan con nuovo equipaggio.
Oggi, dopo una prima regata annullata non si sa bene per quale motivo…( ed eravamo terzi alla prima boa di poppa…argh..) forse salto di vento? Boh …Indagherò perché, avendo la radio spenta a bordo abbiamo perso qualche motivazione...Ci siamo rifatti con la seconda regata che ci ha visto protagonisti di un grande recupero di poppa e siamo arrivati alla fine in compensato ben al terzo posto dietro Blu tango Blu e Kalima . Che bella soddisfazione dopo tanta fatica !
Complimenti a tutto il mio equipaggio. .. e sempre BV

lunedì 3 novembre 2008

Tanto per essere leggeri....

"... Getta la cianfrusaglia a fiume, amico! Fa’ che la barca della tua vita sia leggera, carica solo del necessario; una casa accogliente e piaceri semplici, un amico o due, degni di questo nome, qualcuno che ti ami e qualcuno che tu ami, un gatto, una cane e un paio di pipe, abbastanza da mangiare, abbastanza per vestire, e un pochino più del sufficiente di roba da bere; perchè la sete è una cosa pericolosa. Vedrai che troverari più facile vogare per la tua barca ed essa non correrà tanto il pericolo di rovesciarsi, e se poi si rovescia, poco male; poche merci e buone, resistono all’acqua. Avrai tempo per lavorare ma anche per pensare. Avrai tempo per abbeverarti della luce del sole, tempo per ascoltare le musiche eoliche che il vento di Dio suona sulle corde del cuore umano tutt’intorno a noi… avrai tempo per… Oh! Scusatemi, vi prego. Divagavo."
da .. Tre uomini in barca (per tacere del cane), di Jerome K. Jerome.