venerdì 11 luglio 2008

Come internet influenza la nostra mente.....mmmh







Negli ultimi giorni sono incappata in un articolo pubblicato da Nicholas Carr, scrittore americano contemporaneo di libri e articoli incentrati su tecnologia, affari e cultura, intitolato Is Google Making Us Stupid?, che neanche a dirlo mi ha subito incuriosita.
L’articolo è abbastanza lungo e complesso, di conseguenza non sto qui a riassumervelo, tuttavia ci sono delle riflessioni interessanti da fare, almeno per me.
Il succo del discorso riguarda l’influenza che Internet, i motori di ricerca e lo studio effettuato con internet hanno sulla mente umana, e soprattutto sul modo di pensare e arrangiare i pensieri. Egli lamenta il fatto che da quando ha cominciato a usare internet per la sua attività di scrittore e ricercatore, la sua capacità di concentrazione nella lettura di libri o lunghi articoli è assai diminuita.
Secondo quanto egli afferma più si usa il Web, più si fa fatica a restare attenti durante la lettura di lunghi brani scritti. In effetti trovo che sia realmente così oggi, non tanto per me o per chi è stato abituato a fare i propri studi scolastici e universitari nelle biblioteche tra pile di libri da leggere e sfogliare, ma per i giovanissimi di oggi che sono nati con internet e che, qualsiasi ricerca debbano fare, usano internet con annesso copia/incolla a raffica, senza acquisire - forse - la capacità di riflettere e di approfondire un argomento.
Ora non è mia intenzione screditare i motori di ricerca o internet, non potrei farne a meno neanche volendo, o negare la sua utilità e praticità, solo è innegabile il fatto che la nostra mente , surfando di qua e di là, rimanga alla superficie delle cose, al trafiletto letto al volo su qualche link e che si perda l’abitudine a scendere in profondità, a creare e formulare dei legami/connessioni con le varie informazione lette.
Quando andavo a scuola uno degli aspetti su cui uno studente era giudicato era l’abilità a redigere delle tesine, creando collegamenti tra le varie materie a seconda degli argomenti trattati. Ora questa attività, che noi facevamo neanche troppi anni fa, tra voluminosi tomi di enciclopedie e libri vari spendendo pomeriggi interi, si fa con tre/quattro click e pochissima rielaborazione personale, tanto che spesso poi neanche si ricorda più quello appena ricercato (..venendo da una famiglia di insegnanti, sono all’ordine del giorno questi discorsi). Ed è questo quello che mi spaventa della cultura offerta da internet: il fatto che si vada perdendo come dice lo scrittore, la profondità delle cose, la capacità di costruirsi una idea, di immaginarla nella nostra mente, di concentrarsi: si pensa orizzontalmente e non più verticalmente.
Un mio collega informatico, mi ha confermato proprio questo timore: lui stesso usa molto internet come strumento di lavoro, giudicandolo molto utile per ritrovare al volo qualche comando perso o sintassi dimenticata, riconoscendo il fatto che proprio la comodità di trovare qualcosa in qualsiasi momento con un semplice click, è ciò che impedisce di ricordarsela: se ogni volta che si dimentica un comando bisogna sfogliare un manuale di 1000 pagine, anche con indice alla mano, chiaro che dopo la seconda volta il comando dimenticato… resterebbe sicuramente impresso nella mente.
Certo qualcuno potrebbe obiettare che attraverso internet, si legge di più, si sanno più cose e più rapidamente, ma come le assorbiamo queste cose in più che leggiamo? Come le organizziamo nella nostra mente? Certo il discorso dipende molto dagli argomenti che cerco su internet…e se faccio di Internet la mia unica fonte di cultura.
L’articolo punta anche l’attenzione sul fatto che tutto il business oggi e non solo internet, spinge sul fatto che la mente umana debba essere veloce, il più veloce possibile in modo che tutti noi navighiamo sempre più velocemente visualizzando di conseguenza più link e pagine possibili con le annesse pubblicità e fonti di guadagno per i motori di ricerca. Ma sinceramente questo aspetto è quello che mi preoccupa di meno rispetto al fatto che forse questa tecnologia, in mano a tutti indiscriminatamente e senza preparazione, più che facilitarci la vita…ce la rende forse più piatta e stupida.

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