Adoro il porto semivuoto la sera tarda quando tutti se ne sono andati e le barche si riappropriano del mare.
Adoro il porto di notte, quando soffia il vento che ti abbraccia gelidamente e ti frusta i capelli. C’è un' aria saporita, densa, limpida, carica di una forza che si insinua voracemente nei polmoni per impadronirsi del tuo cuore che carico riversa la sua energia nelle lacrime pompandole fuori dagli occhi, lacrime di felicità, di quella felicità che viene dal nulla e per questo più appagante di tutte.
Adoro la solitudine del porto d’inverno, rotta solo dalla cantilena sferzante delle drizze che ostinate battono meccanicamente lungo gli alberi tic tic tic tic, un suono sordo, costante e freddo ma carico di tutte le emozioni che solo il mare riesce a dare.
Adoro l’argento della Luna che si riflette sul mare e risale lungo la carena e la murata della barca, quasi ad avvolgerla per proteggerla e restituirle la serenità della notte.
Adoro la solitudine del porto d’inverno, rotta solo dalla cantilena sferzante delle drizze che ostinate battono meccanicamente lungo gli alberi tic tic tic tic, un suono sordo, costante e freddo ma carico di tutte le emozioni che solo il mare riesce a dare.
Adoro l’argento della Luna che si riflette sul mare e risale lungo la carena e la murata della barca, quasi ad avvolgerla per proteggerla e restituirle la serenità della notte.
1 commento:
Le lacrime più felici sono quelle piante insieme a qualcuno.
E' molto bello quello che hai scritto, ma proprio perchè lo scrivi, vuol significare che se condiviso con qualcun altro, tutto potrebbe essere ancora più bello.
Un tuo nuovo amico...
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