Eccomi di ritorno dalla mia settimana in barca a vela…Proprio non speravo più di fare ancora qualche giorno per mare e invece ecco che arriva la telefonata di Stefano, il mio armatore, che mi chiede se gli posso dare una mano in crociera con dei suoi amici e certo non me lo faccio dire due volte. Così le mie speranze si animano e prendono forma…anzi vento! Devo dire che è stata una bellissima settimana sia per la buona compagnia, per il bel vento, per le stelle cadenti che per le mangiate di pesce. Diversamente dalle classiche crociere in cui in fin dei conti si naviga poco a vele spiegate soprattutto per l’inesperienza dei passeggeri, noi abbiamo veleggiato molto e l’armatore, ottimo timoniere, supportato dal fatto di avere a bordo…il mozzo/tailer/tuttofare…me in poche parole, si è portato persino lo Spinnaker, che abbiamo rigorosamente usato divertendoci molto scorrazzando persone che non vanno a vela notoriamente. 11 – 12 Agosto 2008: Alle ore 20 finalmente apre il ponte di Fiumicino che ci permette di raggiungere il mare aperto lasciando alle nostre spalle il Tevere e con rotta 150° circa ci dirigiamo verso Palmarola. Il vento non è molto, ci saranno circa 10 nodi ma con un bel traverso scendiamo in media a una velocità di 5 , 6 nodi. A bordo siamo in cinque: io, l’armatore, la sua compagna e un’altra coppia di suoi amici, prendo il timone curiosa di sentire finalmente Diabolika, il maletto 36 che in tante regate mi ha accompagnato, con il nuovo assetto ( albero senza volanti, carrello della randa dietro il timone etc etc)…Che emozione, scivola sull’acqua che è una bellezza, stabile e leggera, va da sola…! Verso l’una di notte cala il vento e accendiamo motore, il pilota automatico mi permette di vedere e godere del meraviglioso cielo pieno di stelle e stelle cadenti…del resto la sera prima è stata la notte di San Lorenzo…Così mentre tutti dormono in pozzetto guardo la luna tramontare e scendere la notte. Verso le 4 il sonno comincia a farsi sentire ma resisto fino all’alba, uno spettacolo a cui non posso mai rinunciare se sono in navigazione e un bellissimo rosa comincia pian piano a tingere il mare e il cielo. Alle 6 si sveglia Stefano e mentre gli altri dormono ci facciamo un bel caffè , di li a poco si alzerà un bel venticello che ci permetterà di spegnere motore e issare il genova per veleggiare fino a Palmarola con una bella bolina. L’isoletta è piena di barche alla fonda, scegliamo il lato sabbioso di una bella caletta e filiamo l’ancora di prua a mano perché il motorino del verricello ha dei problemi. Ormai sono tutti svegli per cui gonfiamo il tender e siamo pronti per le gite alle grotte, bagni e nuotate. Scende la sera e ci prepariamo una bella cenetta a base di pesce pescato, nero d’Avola e The Doors come sottofondo. 13 Agosto 2008: Lasciamo la caletta e ci dirigiamo alle Cattedrali ma il vento non ci permette di stare tranquilli per cui giriamo l’isola e ci sistemiamo in un'altra caletta più tranquilla per un nuovo bagno…Io e Gina ci facciamo una bella nuotata fino all’unica lingua di spiaggia presente sull’isola. Subito dopo pranzo facciamo rotta per Ponza, a motore perché non c’è vento….Mentre tutti fanno la siesta mi godo la vista di Cala Luna dal mare, peccato che questa spiaggia di Ponza sia rimasta chiusa via terra a causa di una frana qualche anno fa. Non appena scapolo la punta del faro mi tocca fare lo slalom tra i vari motoscafi che a tutta velocità si dirigono verso il porto per prendersi un posto…Inutile dire che i ferri da stiro, come li chiamo io, rovinano il mare perché non hanno rispetto di nulla…tanto meno delle barche a vela. Al porto di Ponza ci aspetta un deliro di barche, mai vista una cosa del genere, anche perché di solito navigo d’inverno e a fine stagione quando ormai tutti sono rientrati. Ci sistemiamo alla meno peggio per scendere qualche minuto a terra e fare provviste. Appena tornati in barca ce ne andiamo a gambe levate…ops…a “barca levata” , non senza un piccolo incidente avvenuto nel mentre io, l’armatore e consorte eravamo a terra e l’altra coppia era rimasta a bordo: l’ancora ha arato e tempo un minuto la nostra imbarcazione ha toccato la prua di quella dietro…per fortuna senza danni per quest’ultima, ma con una ammaccatura per la nostra. Decidiamo di passare la notte al Frontone, così ci prepariamo una bella cena e dopo un bel bicchiere di vino ci diamo alle danze con Berry White. Il 14 agosto la coppia che è con noi dalla partenza decide di lasciarci, lei soffre troppo il mal di mare così se ne tornano ad Anzio con l’aliscafo, tuttavia non restiamo soli perché dopo pranzo ci raggiunge una nuova coppia, amici di Stefano con un bellissimo bimbo di 6 anni. Non appena siamo pronti facciamo rotta per Ventotene, isoletta su cui sono stata circa 20 anni fa e già mi chiedo come possa essere cambiata in tutto questo tempo. Verso le 14, con vento al lasco e rotta 130° circa ci dirigiamo al largo, tutti dormono io e Stefano ci guardiamo in faccia e senza neanche parlare decidiamo di issare Spinnaker…troppa è la voglia di divertici per non provare il nuovo spi con il nuovo assetto della barca. Mi metto al timone e Stefano mi fa da tailer per un po’, poi visto che il vento è abbastanza stabile e calmo va a dormire e io rimango al timone, giocando con le scotta dello spi…fino a che il vento me lo permette. Passato lo scoglio della Botte infatti cala tutto e riaccendiamo motore: per fortuna mancano poche miglia a Ventotene, fa molto caldo e decidiamo di fermare la barca in mezzo al mare e farci a turno il bagno nelle acque blu. Arrivati a destinazione decidiamo di fermarci al Porto Romano, si prevede Maestrale e Ponente, per cui il porto nuovo non è tranquillo e si potrebbe ballare un bel po’. Troviamo un posto dal lato delle grotte romane.. certo non comodissimo in quanto non arriva la corrente e per salire e scendere bisogna passare su una tavola e arrampicarsi sulla roccia…ma tutto fa avventura. Il tubo dell’acqua invece ce la porta direttamente a mano l’ormeggiatore sul suo tender, via mare, in quanto le colonnine sono sulla banchina opposta rispetto a dove siamo ormeggiati noi. La serata è calda, umidissima, afosa ….calma piatta….si prepara al maestrale del giorno successivo. Scendiamo a terra per un gelato e compere varie, verso mezzanotte rientriamo in barca tra le folate di un bel vento…il maestrale è arrivato. Da un piccolo pub sul porticciolo arrivano le note di musica disco degli anni 80, è ferragosto e si balla un po’ ovunque, noi anche ci mettiamo a ballare sulla nostra barca e tempo 10 minuti abbiamo un discreto pubblico sul molo a guardarci. Passiamo a Ventotene anche il 16 agosto in giro per il paese e poi sugli scogli per tuffi e bagni. Devo dire che è sempre una bella isola anche se piena di gente e ombrelloni ovunque, sicuramente ha perso un po’ del suo fascino selvaggio. Il mare è ancora grosso per muoverci così compriamo un bel po’ di telline cozze e gamberoni e ci dedichiamo alla cena anzi gli uomini di bordo si dedicano alla cena mentre noi femminucce ci godiamo la serata a suon di aperitivi. Domenica 17 agosto verso le 10.20 leviamo l’ancora e ci dirigiamo verso casa, ancora c’è troppo mare per andare a motore, così nonostante abbiamo vento in faccia e circa 20/25 nodi issiamo genova, riduciamo la Randa e io e Stefano ci alterniamo al timone per una bella navigata di bolina stretta con una media di 5/6 nodi a barca completamente sbandata…ma come tiene bene Diabolika. Spostiamo il nostro equipaggio sopravvento per fare un po’ di peso e via…si naviga. Certo devo dire che per loro è stato un rientro un po’ pesante. Decidiamo di fermarci ad Anzio non solo per sbarcare i nostri ospiti ma anche per passare la nottata, visto che si sono fatte quasi le 23, così dopo aver mangiato un pezzo di pizza e salutato la ciurma io e l’armatore restiamo a bordo per portare l’indomani la barca a casa a Fiumicino. Grazie a tutti i miei compagni di navigazione per questa bellissima esperienza
mercoledì 20 agosto 2008
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