Orario Zulu 15.35: si decolla dall'aeroporto dell'Urbe di Roma su un DA40 Star della DiamondAir, non prima che Marco abbia effettuato tutti i controlli previsti dalla Before Take off Check list e io e Stefano verificato il corretto funzionamento delle cuffie e assicurato le cinture di sicurezza.
No, non si tratta dell’incipit di qualche storia o di qualche citazione.
Ma dell’inizio della bellissima esperienza di volo che abbiamo fatto ieri della durata di un'ora e venti (circa 150 miglia), sorvolando la campagna romana fino a Viterbo, passando per il Lago di Vico, Monte Fiascone, Caprarola e Lago di Bolsena.
L’impatto visivo con l’aereo, che al momento del nostro arrivo, stava effettuando le prove di touch and go in pista, è stato direi di stupore e sbigottimento: piccolo, leggero, 4 posti, elica non troppo grande….Va da sé che pensare di volare, da li a pochi minuti, su un oggetto del genere, un po’ di brividi addosso li aveva messi….Ma ormai eravamo sulla pista e carichi per volare…o per lo meno….avevamo l’ idea e la convinzione di essere carichi per volare.
DA40Star
Saliti a bordo, chiusa la cabina, Marco, il nostro pilota e amico, mi chiede di appuntare sul diario di bordo l’ora dell’inizio rullaggio e li già i primi problemi perché per me erano le 17.35, mentre lui voleva l’orario Zulu.
ZULU?? Per me Zulu fino a quel momento è sempre stata una bandiera che si usa in regata, spesso in sostituzione della India, a indicare il minuto antecedente la partenza della regata stessa.
Ho scoperto invece, mentre scaldavamo il motore, che il termine Zulu viene anche usato per indicare il tempo coordinato reale UTC (Coordinated Universal Time), che è il fuso orario di riferimento da cui tutti gli altri fusi orari del mondo sono calcolati. Indi per cui, erano si le 17.35, ma io dovevo scrivere le 15.35 come orario di partenza ( rispetto al GMT noi siamo 1h indietro + 1h a causa dell’ora legale).
Il decollo è stato tranquillo ma salendo di quota ed effettuando le prime virate per andare in rotta, ho avuto la sensazione che si ha andando sulle montagne russe…pensavo di cadere giù e credo di essere diventata un’unica cosa con il sedile, tanto mi ci ero schiacciata sopra.
Tempo 5 -6 minuti mi sono abituata e rilassata, anche se devo dire fa impressione essere a 3500 piedi su un aereo piccolo, dove la cabina è quasi tutta a vista, per cui vedi benissimo sotto di te, quando sei inclinato di circa 30°…e un po’ di subbuglio lo crea in te questa situazione.
Una volta ripreso fiato, vista la mia deformazione velica, ho cominciato a chiedere del vento,intensità e direzione, nodi che facevamo di velocità.
Avevamo circa 14 nodi al traverso, vento proveniente da N, NW, la nostra rotta era di circa 283°, altitudine dai 2000 ai 3500 piedi sopra Viterbo, velocità 123 nodi di media
Devo dire che il paesaggio sottostante era spettacolare perché eravamo a una quota che ci permetteva di vedere tutto bene: spettacolare il verde dei boschi intorno al lago di Vico, di cui si evinceva benissimo la forma di ex cratere e l’ansa che disegna il Tevere all’uscita da Roma.
Affascinante il tramonto sul lago di Bolsena, che era increspato da un bel venticello e davvero pittoresco il borgo di Monte Fiascone visto dall’alto.
Sulla via di ritorno ho avuto anche il piacere di pilotare per circa 70 miglia…non prima però di una lunga e persuasiva opera di convincimento da parte del pilota, perché avevo paura.
Beh….io non avevo nessuna intenzione di pilotare, non l’ho mai fatto, neanche i simulatori della playstation ho mai provato…e dopo un trenta secondi di paresi alla mano sinistra che teneva la cloche, sono riuscita a far circolare il sangue e a portare l’aereo, a farlo volare….WOW….e sono anche andata in rotta e dritta.
A scendere e salire...con stupore del pilota….ma si sa…chi naviga naviga....:-)
Al rientro abbiamo dovuto allungare perché la pista era occupata e questo ci ha permesso di fare due giri sui Parioli, vedere l’Olimpico illuminato per la partita in corso, l’altare della Patria e San Pietro.
L’atterraggio è stato tranquillo, anche se un po’ mobile a causa di una cornacchia in transito….ma devo dire il nostro Pilota è stato davvero bravo.
Dopo aver sistemato tutto abbiamo fatto anche un giro negli hangar dell’aeroporto….Gli aeri mi hanno sempre affascinato…anche se mi sento sicuramente più a mio agio sulla barca…Ma chissà che non mi prenda lo schiribizzo di prendere il brevetto di volo prima o poi.